Non tutto il male vien per nuocere, se lo sciopero hollywoodiano fatto saltare la proiezione di “Challengers” di Luca Guadagnino come titolo di apertura dell’80° Mostra del Cinema di Venezia, al suo posto è arrivato l’epico e sorprendente “Comandante” di Edoardo De Angelis, storia vera di un salvataggio compiuto sfidando le regole della reggia Marina Militare da Salvatore Todaro, temerario comandante del sommergibile Cappellini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Comandante di Edoardo De Angelis
Nelle acque dell’Atlantico, dopo aver affondato un piroscafo belga che aveva aperto il fuoco, il giovane comandante di origini siciliane, ma vissuto a Chioggia, deciderà infatti di seguire la legge del mare e di portare in salvo i 26 marinai sopravvissuti, dapprima trascinandoli su una scialuppa e poi facendoli addirittura a salire a bordo del sommergibile.
Come spiega nei panni di Todaro uno strepitoso Pierfrancesco Favino, credibile anche con un forte accento chioggiotto: “noi affondiamo il ferro nemico senza pietà, senza paura, ma l’uomo lo salviamo”.
Il film
Nel quadro di un film d’epoca, l’opera di Edoardo De Angelis risuona di non ambigui echi contemporanei dichiara il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera. La vicenda del comandante Todaro che mise a repentaglio la sicurezza del proprio sommergibile e dei suoi uomini per salvare dei nemici, risulta come un forte richiamo all’esigenza di anteporre i valori dell’etica e della solidarietà, alla logica brutale dei protocolli militari.
Un film insomma che farà discutere e che certamente ha il merito di far scoprire una figura affascinante e contraddittoria come quella del Comandante Salvatore Todaro, come ha commentato Favino: “non so se Todaro sia un eroe, ma è uno che sceglie di mettere l’essere umano come priorità. Per questo è di sicuro uno da cui si può imparare”.
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