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Biennale di Architettura: come giocare tutti insieme

Gli occhi di tutto il mondo guardano alla Biennale di Venezia che per prima organizza un evento internazionale in presenza. Oggi primo giorno di pre-apertura riservata alla stampa. Il curatore, l'anglo libanese Hashim Sarkis e il presidente Roberto Cicutto hanno visitato l'esposizione a forte Marghera, 5 installazioni esterne dedicate al gioco

Anche Mestre ha vissuto oggi il suo momento storico con la vernice della Biennale di Architettura che si è tenuto a Forte Marghera, presenti il curatore Hashim Sarkis e il presidente della Biennale Roberto Cicutto

L’arte a disposizione dei bambini ma non solo

Il curatore della 17esima Biennale diArchitettura Hashim Sarkis ha voluto affidare allo spazio antistante alla Polveriera austriaca la fisionomia di un parco giochi: “Tutti amiamo giocare, noi alla Biennale pensiamo di dare l’idea perfetta per questo parco”.

La Biennale un’ispirazione per ripartire

La Biennale d’Architettura fu il primo grande evento a essere cancellato lo scorso anno ed è anche il primo a essere in presenza quest’anno.

Il Presidente della Biennale Roberto Cicutto: “È una grande emozione anche se vorrei che fossimo partiti tutti insieme, speriamo che questo evento sia di ispirazione quando sarà sconfitto il virus”.

“Abbiamo capito che sarà stato possibile farlo quando abbiamo visto le installazione in costruzione, a fine febbraio ci siamo detti di farla comunque o di rinviarla, per fortuna non è servito.” Così parla Roberto Cicutto sulle preoccupazioni riguardante un possibile rinvio.

La sicurezza

Il Presidente Roberto Cicutto risponde:”Secondo i protocolli già sperimentati l’anno scorso: biglietti online, prenotazione obbligatoria, sensi unici per entrare e uscire, controllo del numero dei presenti nei padiglioni, obbligo di mascherina e misurazione della temperatura all’ingresso. Per chi viene dall’estero c’è anche l’obbligo di tampone.”

E nonostante le restrizioni, questa è una Biennale che non manca di pubblico: fino a 6000 le persone che possono essere presenti (divise fra Giardini e Arsenale) contemporaneamente.

Cosa rappresenta oggi la Biennale in terraferma

“Forte Marghera in primis è molto importante – continua-, col suo piano di sviluppo per la città lagunare, ma anche per le realtà della terraferma”.

Una Biennale che deve parlare a tutti quella pensata da Roberto Cicutto. “Vogliamo che la biennale sia un laboratorio aperto a tutti per poter sperimentare le cose che si studiano”.

Come vivremo assieme?

Questa la risposta del Presidente: “Più che una risposta mi sono fatto un augurio. La cosa migliore che abbiamo dovuto sperimentare questo anno è stato il mettere l’educazione e la tolleranza al primo posto. Spero che il rispetto per gli altri sia un concetto che venga mantenuto.”

I fondi in arrivo dall’unione Europea

“Investiti nel territorio – continua -. Non un euro servirà per sistemare conti che non hanno bisogno d’essere sistemati.”

Una attività quella concessa dai fondi europei che coinvolga Venezia a 360 gradi, per renderla una città più indipendente rispetto al turismo.

Una biennale di grandi numeri

Nonostante un anno difficile, la Biennale vanta ancora i grandi numeri pre-pandemia: 61 i paesi partecipanti, con circa 120 architetti.

“Questa biennale non è fatta con quello che si poteva ma la biennale che il curatore aveva immaginato.”. Così conclude il Presidente Cicutto.

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