Il Comune di Mirano sospende l’attivazione di impianti 5G su tutto il proprio territorio. Questa mattina la sindaca Pavanello ha firmato l’ordinanza che blocca la sperimentazione e l’attivazione di impianti di trasmissione radio per la telefonia mobile con tecnologia 5G in applicazione del principio di precauzione e minimizzazione all’esposizione ai campi elettromagnetici, fintanto che non saranno fornite adeguate garanzie circa la tutela dalla salute da parte degli Enti competenti.
La tecnologia 5G
La disposizione trova il suo fondamento nel fatto che il 5G è una tecnologia che si basa su microonde a frequenze più elevate dei precedenti protocolli per la telefonia mobile e che tali onde, dette millimetriche, hanno due peculiari implicazioni, ovvero la maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e la minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di più ripetitori di segnale (a parità di potenza) per garantire il servizio indoor. Gli studi sugli effetti biologici di questo tipo di radiazione elettromagnetica sono appena agli inizi, quindi, proprio per il carattere di novità, sperimentazioni del genere dovrebbero valutare l’impatto e prendere in considerazione il rischio attribuibile a tale intervento prima che lo stesso sia realizzato, con valutazioni ex-ante.
L’ordinanza
Notifica del provvedimento è stata inviata alle maggiori compagnie di telefonia mobile operanti in Italia e alle istituzioni e alle agenzie preposte al controllo dell’ambiente e alla tutela della salute di cittadini (Ministero della Salute, Regione del Veneto, Arpav, Ulss 3 Serenissima).
«Come sindaca – ha spiegato la prima cittadina Maria Rosa Pavanello – uno dei miei più importanti doveri, in base al principio di precauzione, è assumere ogni accorgimento possibile per evitare danni alla salute dei cittadini ed eliminare tutte le forme di inquinamento, compreso quello elettromagnetico. Cautela e studi scientifici e rigorosi sono gli strumenti di cui occorre servirsi».
Sull’ignoranza del provvedimento nemmeno vale la pena commentare, politici, abituati ormai a rimasticare quanto digerito dalla panza del popolino, zero leadership, ma il giornalista (auspicabilmente) che ha scritto l’articolo un po’ inadeguato a scrivere di “microonde millimetriche” non si sente? Li insegnano alle elementari i prefissi delle unità di misura. Se sono micro non sono milli.