Confiscati centinaia di reperti etruschi e romani

Una collezione etrusca torna alla Soprintendenza veneziana dopo essere stata messa assieme da una privato senza certificazione. La scoperta è dei Carabinieri

Era un’importante collezione privata di corredi funerari e oggetti in vetro, risalenti almeno al terzo secolo avanti Cristo. Ora appartiene alla Soprintendenza archeologica di Venezia. Non è una donazione, ma un recupero di centinaia di reperti effettuato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia che risale allo scorso anno, è che è stato presentato oggi nella sala del Piovego di Palazzo Ducale.

La collezione

Gli investigatori hanno accertato che la collezione è andata formandosi negli anni Settanta, mentre per legge soltanto i reperti in mano privata dal 1909, non appartengono più allo Stato, a meno che, non sia stata proprio l’autorità statale a cederli a titolo di indennizzo in cambio di un immobile o come ricompensa per il ritrovamento fortuito.

I reperti

Il collezionista non poteva dimostrare nulla di tutto questo e dunque ben 226 oggetti, ora sono passati in mano pubblica. Si tratta di ceramiche bronzi etruschi risalenti dal IX al quinto secolo avanti Cristo e di oggetti in vetro dell’impero romano.

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