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Cerimonia di consegna della nave militare alla Tunisia

Al Cantiere Navale Vittoria, ad Albarella, è avvenuta la cerimonia di consegna della nave militare alla Marina tunisina

Marcello Bernard, Comandante dell’Istituto Studi Militari di Venezia, e Luigi Duò, Presidente del Cantiere Navale Vittoria, ci spiegano perchè la Marina tunisina ha deciso di affidarsi ai Cantieri Vittoria per la produzione della loro nave Militare. La storia di successi dei Cantieri Vittoria sono un bigliettino da visita a livello mondiale nel settore della produzione di grandi imbarcazioni.

Cantiere Navale Vittoria nasce nel 1927 ad Adria per iniziativa della famiglia Duò, anima dell’azienda. Le tre generazioni che, sin qui, si sono succedute al timone della società hanno sempre lavorato per innovare le produzioni nella continuità di uno stile fatto di impegno, lavoro appassionato, responsabilità sociale d’impresa.

Fedele a questa linea, Cantiere Navale Vittoria si è sviluppato fino a diventare una realtà di riferimento internazionale che, a dispetto della congiuntura sfavorevole e della crisi, continua a rafforzarsi. A questo successo concorrono circa 300 lavoratori, tra impiego diretto e indotto. Una struttura agile e flessibile, ma di grande professionalità, che permette di realizzare con qualità e rapidità le imbarcazioni, nello stabilimento di via Leonardo da Vinci ad Adria, esteso su una superficie di 22 mila metri quadrati, di cui 8 mila coperti con capannoni mobili che consentono di lavorare agevolmente in ogni condizione climatica e su più linee.

Oggi l’azienda è presieduta da Luigi Duò, affiancato da Gabriele Busetto alla direzione. Il coordinamento della produzione è affidato ad Antonio, Roberto e Paolo Duò, mentre Massimo Duò si occupa della gestione post vendita e delle politiche per la sicurezza e la qualità ambientale. Nel board, inoltre, lavorano il responsabile tecnico l’ingegnere Salvatore Perniciaro con gli area manager Massimo e Vincenzo Mancini, responsabili dello sviluppo aziendale in Nord Africa e Medio Oriente, e l’ingegnere Luigi Chinappi, incaricato di fare altrettanto in Europa e nel resto del mondo.

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