Tuttavia, questo sviluppo ha avuto conseguenze sia sull’ambiente lagunare che sulla salute dei lavoratori, come racconta il giornalista del Gazzettino, Elisio Trevisan. La sua testimonianza rivela come, a partire dagli anni ’70, la consapevolezza dei rischi ambientali e sanitari causati dalle attività industriali abbia cominciato a emergere, spingendo i lavoratori a mobilitarsi per la propria sicurezza e quella dell’ambiente.
Impatto delle industrie sull’ambiente lagunare di Venezia e sulla salute dei lavoratori
Elisio Trevisan, giornalista del Gazzettino: “Già a partire dagli anni ’70 l’ambiente lagunare mostrava segni evidenti di compromissione a causa degli scarichi e dei fumi industriali, causati dalle attività industriali. All’interno delle fabbriche, dove operai e amministrativi contribuivano al processo produttivo, si cominciava a prendere coscienza del legame tra ambiente e salute.”
“In particolare, l’industria chimica, produttrice delle prime plastiche per oggetti di uso comune, utilizzava materie prime altamente cancerogene come il CVM o il PVC. Gli operai, ignari dei rischi, erano esposti a tali veleni. Alcune persone iniziarono a porsi delle domande sulla sicurezza sul lavoro e sull’impatto ambientale delle attività industriali anche a causa dell’aumento delle malattie gravi nella zona.”
“Con il tempo, la consapevolezza ambientalista cominciò a diffondersi anche tra i lavoratori delle fabbriche. Sebbene si temesse la perdita del posto di lavoro, si iniziò a comprendere il pericolo imminente e la necessità di adottare misure per proteggere sia l’ambiente che la salute dei lavoratori.”
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