Consumatori in allarme: nei supermercati stanno registrando un’impennata dei prezzi, non solo per i prodotti freschi, ma anche nel settore dei detersivi e della profumeria. Gli allevatori e gli agricoltori veneziani, da parte loro, assicurano che non partono da loro i rincari eppure l’Adico, per esempio, riceve frequenti segnalazioni. Dagli aumenti di oltre il 30% sulle zucchine e altra frutta e verdura, fino al 100%, in un caso in cui le carote sarebbero passato dai 40 centesimi al chilo agli 80 tra inizio marzo e oggi.
Consumatori
Fortunatamente la situazione riguarda solo alcuni supermercati, mentre sono ancora tanti a proporre prodotti convenienti o i prezzi di febbraio, ma, con le limitazioni del decreto, non si può più scegliere dove andare. L’Adico sta raccogliendo la documentazione per presentare un esposto e alcune segnalazioni sono già nelle mani della Guardia di finanza. Anche il Codacons ha stimato un aumento del carrello della spesa dell’1,2% in marzo, «I reclami riguardano rincari su mascherine e prodotti igienizzanti e, nell’alimentare, su pasta e farina che registrano impennate da 30 a 90 centesimi».
Coldiretti Venezia
La Coldiretti Venezia risponde colpo su colpo, spiegando che tutti i prezzi sono rimasti invariati, nonostante per alcuni cibi ci sia stato un rincaro di consumo come nel caso delle uova, le cui vendite sono cresciute del 40%, forse per la tendenza a dilettarsi nei dolci fatti in casa (confermata dalla scomparsa del lievito dagli scaffali), Per quanto riguarda altri prodotti, come il latte, i prezzi si sono addirittura abbassati. Molti caseifici, per esempio, hanno diminuito di 5 centesimi il costo al litro, che era già basso, a causa della diminuzione dei consumi dovuta alla chiusura di bar, hotel e ristoranti». Gli speculatori dunque si trovano lungo la filiera che porta i prodotti sugli scaffali .