All’indomani si al contributo d’accesso a Venezia da parte del Consiglio Comunale, non si placano le polemiche e la città si divide. Stamane l’agenzia ANSA dà notizie di una petizione firmata da 4000 persone e indirizzata all’Unesco in cui auspica che Venezia venga inserita nei siti del patrimonio mondiale in pericolo.
Contributo d’accesso
La scelta del momento non è casuale, dato che in questi giorni e fino al 23 settembre, il comitato del patrimonio mondiale è riunito a Riyadh anche per valutare la posizione di Venezia.
Momento importante che secondo Monica Sambo, consigliera del PD, ha spinto la giunta Brugnaro a prendere una decisione dopo anni di inattività per distrarre UNESCO. Gianfranco Bettin, consigliere dei Verdi, ha proposto in alternativa norme sugli affitti brevi anche per favorire la residenza degli studenti.
La posizione del sindaco
Il sindaco Luigi Brugnaro invece non è arretrato di un solo centimetro: “faremo una prova con grande umiltà” è stata la sua risposta. “Cercheremo di non danneggiare nessuno”. Inizialmente saranno solo una ventina / trentina di giorni che potremmo definire a bollino nero. E’ un invito ai turisti giornalieri di non venire in quelle giornate, ma qualora decidessero di farlo, di prenotarsi e se non esenti di pagare il contributo di accesso.
La protesta
Nel corso della seduta consiliare si è svolta una manifestazione di protesta con studenti di Ca’ Foscari e Iuav. Indipendentemente dalla decisione dell’Unesco, comunque sarà approvato un ulteriore delibera che definirà le date delle trenta giornate a prenotazione dalla primavera del 2024. Le fasce orarie di validità del contributo e il valore che dovrebbe ammontare come è stato annunciato a €5. I Veneti non pagheranno ma dovranno prenotare
Per contrastare l’over tourism, inoltre il sindaco ha dichiarato, è stato imposto il blocco a nuovi alberghi, ristoranti e bar nella città antica e a negozi paccottiglia e ci sarà un nuovo regolamento per affittanze turistiche.
Sembra un dialogo tra sordi dato che nella petizione citata dall’ANSA si denuncia l’apertura di nuovi alberghi, nuovi negozi di cianfrusaglie per turisti e nuove concessioni di plateatici. Si parla di negozi di vicinato e attività artigianali e di appena 50.000 abitanti, travolti dalla monocoltura turistica.
GUARDA ANCHE: Contributo di accesso a Venezia al via in primavera 2024. FAQ