Dopo che, un anno fa, aveva sbattuto fuori dalla porta il nudo femminile – con cui era diventata famosa – ora la rivista Playboy lo fa rientrare dalla finestra.
Un anno fa aveva detto stop ai nudi, e da allora per Playboy, una delle riviste “per adulti” più famose al mondo, si era inaugurata una nuova era. Che a distanza di 12 mesi è già tramontata: il magazine, fondato da Hugh Hefner nel 1953, ha diffuso sui social la copertina del numero di marzo-aprile, nel quale fa capolino un seno nudo accompagnato dalla scritta “Naked is Normal”, “La nudità è normale”.
“Oggi ci riprendiamo indietro la nostra identità e reclamiamo quello che siamo”, scrive su Twitter il nuovo direttore creativo Cooper Hefner – figlio 25enne del patron – pubblicando la foto. Poi afferma che la decisione presa un anno è stata un errore e aggiunge: “Sono il primo ad ammettere che il modo in cui la rivista dipingeva la nudità era datato. Ma Il nudo non è mai stato un problema, perché la nudità stessa non è un problema”.
Il giornale, anticipa la Bbc, non riporterà più il sottotitolo “Entertainment for men” e il numero di marzo-aprile, quello del ritorno al nudo, conterrà un saggio scritto dall’attrice Scarlett Byrne dedicato a “Free the Nipple”, il movimento nato negli Stati Uniti per cambiare le leggi sull’allattamento in pubblico e i topless femminili.
Secondo la testata inglese, “Playboy” stava arrancando con le vendite: si stima che le copie abbiano subito un crollo vertiginoso passando dai 5,6 milioni del 1970 a meno di 700mila dello scorso anno, mentre per Samir Husni – professore di giornalismo della University of Mississippi, nonché esperto di magazine – la scelta potrebbe derivare dal fatto che, dopo una serie iniziale di nuovi risultati, il management si è accorto di aver perso più lettori rispetto a quanti ne avesse guadagnati.