Nicola Pellicani, deputato del pdi e figlio di Gianni, l’uomo che ha appoggiato la giunta di Mario Rigo – ex sindaco di Venezia – a Ca’ Farsetti per dieci anni, lo ricorda con grande cordoglio e stima (Pd)
Mario Rigo
«Mi preme anzitutto ricordare il grande rapporto umano e di amicizia che mi legava a Mario da sempre – osserva -. Ho iniziato a frequentarlo con maggior assiduità più di 40 anni fa quando diventò sindaco, nel 1975. Mario – ricorda – era legato a mio padre da un sodalizio cominciato quando erano giovanissimi e iniziarono a far politica, lui nel Psi e mio padre nel Pci. Poi sono stati protagonisti forse dell’amministrazione più vivace e produttiva che ha avuto Venezia, dal 1975 al 1985».
«Di lui – spiega – ricordo la grande umanità, un raro senso dell’amicizia, ma soprattutto la grande passione politica e l’amore per Venezia. Venezia era il suo cruccio. Spesso mi chiamava al telefono e mi diceva: ‘dobbiamo fare qualcosa per questa città, dobbiamo pensare a qualcosa di nuovo. Era sempre proiettato verso il futuro, come tutti i politici di razza.»
Parola di ammirazione anche da parte di Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri e «Nel suo percorso – ricorda Martella – spicca sicuramente la fase in cui da primo cittadino diede vita con il Pci al primo significativo laboratorio politico delle Giunte di sinistra che amministrarono la città. «Mario Rigo aprì alla sinistra la strada del regionalismo concreto: rimase inascoltato e fu osteggiato, ma aveva ragione».
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale ha espresso e il suo cordoglio «per la scomparsa di un vero amministratore pubblico, socialista le cui radici affondano nell’azionismo e perciò spirito libero, indipendente, capace di prendere decisioni dolorose pur di non tradire la sua coerenza e onestà intellettuale: la sua violenta critica al Mose fu solo un esempio straordinario di rigore intellettuale. Una figura per molti aspetti su cui occorre riflettere e a maggior ragione nel nostro Veneto».