Coronavirus, tornano al lavoro 14 mila aziende metalmeccaniche

Da oggi sono ripartite molte imprese metalmeccaniche secondo i dati forniti dalle organizzazioni sindacali. Il timore è che non si rispettino le misure di sicurezza ma la voglia di ricominciare è forte anche tra i lavoratori

Coronavirus, voglia di ripartire nelle fabbriche: sono circa 14.000 le richieste di deroga inviate nel settore metalmeccanico e migliaia di lavoratori già da oggi sono stati richiamati al lavoro. Sotto il fuoco incrociato delle organizzazioni sindacali che sospettano il mancato rispetto delle misure di sicurezza. In realtà, finora, le aziende controllate dallo Spisal, ossia 243 al giorno per quindici giorni, sono state trovate in regola e si parla di quasi 200 mila posti di lavoro salvati.

Coronavirus e imprese

Secondo, invece, i tre sindacati veneti di Fiom- Uilm e Fim le imprese che sono ripartite oggi non aveva necessità di ripartire non svolgendo attività essenziali e sono riuscite ad ottenere l’ok della prefettura eludendo il decreto. Il timore dei sindacalisti è che non vengono applicate le misure di sicurezza per salvaguardare la salute dei lavoratori previste e per questo annunciano, nel caso, mobilitazioni.

Sindacati e lavoratori

In realtà questo è il momento in cui forse non c’è sintonia tra sindacati e lavoratori dato che quest’ultimi anche se dovessero ricevere la cassa integrazione subirebbero una decurtazione consistente dello stipendio. Preoccupazione anche per imprese veneziane del settore turistico, di cui ha parlato il sindaco Luigi Brugnaro nella diretta facebook che va in onda su Televenezia tutti i giorni (rivedi le puntate).

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