Coronavirus: Aprire un tavolo con gli istituti di credito del territorio per supportare le imprese ricettive. E’ l’azione che l’Associazione Jesolana Albertagori avvierà nei prossimi giorni. “E’ evidente – spiega il presidente Aja, Alberto Maschio – come questa situazione, assolutamente imprevista e imprevedibile, stia mettendo in difficoltà tutte le aziende: siamo vicini a tutti i colleghi in questo momento così complicato.
Conseguenze coronavirus
Nei prossimi giorni, naturalmente nel rispetto delle indicazioni ministeriali, avremo un confronto (assieme a Fidimpresa) con gli istituti di credito, che già avevamo contattato, per avviare un tavolo. C’è la necessità di fare sistema per dare delle garanzie ai nostri imprenditori per la ripresa delle attività, al di là dei provvedimenti che saranno assunti a livello nazionale”.
Fondamentale un coordinamento
“In un momento di estrema difficoltà come questo – interviene Maschio – è fondamentale fare sistema e non disperdere le energie. Alle aziende stanno arrivando poche risposte e questo non fa che aumentare il senso di incertezza. La politica si confronti, e comunque riferisca, con le associazioni di categoria, come Aja, che rappresentano il sistema economico su cui si regge anche la nostra città”.
Le previsioni per la stagione balneare
“I segnali per l’estate che avevamo prima dell’emergenza coronavirus erano positivi – continua Maschio –. Avremo una Pasqua molto difficile, purtroppo questo è inevitabile; ed un successivo rallentamento è possibile. Ma in questo momento non ci sono indicazioni tali da rappresentare un vero e proprio campanello d’allarme per l’estate: la percentuale di prenotazioni e cancellazioni è quasi in linea con le ultime stagioni, almeno per quanto riguarda la clientela privata. Stiamo reggendo il colpo; diciamo che stiamo vivendo una fase di attesa da parte dei clienti. Confidiamo che in tempi brevi si possano avere dei segnali positivi sull’emergenza sanitaria, per vedere una ripresa delle prenotazioni”.
Il richiamo al senso di responsabilità
“Sono convinto che usciremo da questa situazione e riusciremo a rialzare la testa, ma in questo momento c’è la forte necessità di un sacrificio da parte di tutti. E mi riferisco al rispetto delle norme ministeriali: è vero che sono rigide, che pongono dei limiti anche alla libertà personale e che creano dei danni alla nostra economia, ma è una terapia d’urto necessaria per liberarci del problema il prima possibile. Ognuno di noi faccia la sua parte, con senso di responsabilità. Noi stessi, ad esempio, come associazione ci siamo attrezzati per svolgere le nostre funzioni associative in streaming, oltre che i corsi garantendo così la formazione ai nostri associati, nel rispetto delle restrizioni”.
Auspicio e speranza
“L’auspicio è che, dopo questo sacrificio, con le attività di ogni genere interrotte fino al 3 aprile, la matassa si possa sbrogliare. Dopo ogni momento di difficoltà, anche quelle più grandi, c’è un momento di euforia e di voglia di ritornare a ricominciare. Noi dobbiamo trovarci pronti a quel momento. Facendo prima di tutto la nostra parte in questi giorni, pur con i sacrifici che questo comporta”.