Coronavirus: la battaglia dei medici di famiglia. A parlarcene Domenico Crisarà, vice segretario nazionale FIMMG, si scaglia contro il governo per non aver protetto in modo coretto i medici di base. Questo fa ancora più male se si considera che è grazie a loro che nella regione del Veneto la situazione non si è aggravata come in altri luoghi.
Al momento è la stessa organizzazione che sta proteggendo i suoi membri, anche grazie a donazioni esterne. Questo non sarebbe mai stato possibile se si fosse dipesi dalla protezione civile.
Coronavirus: la battaglia dei medici di famiglia
Intanto ci si sta già organizzando per quello che sarà il futuro, con nuove modalità sia nel ricevere i pazienti in studio che a domicilio. Fino ad ora si sono fermate le visite a domicilio verso quelle persone che sono più a rischio. Anche per loro si stanno pensando nuove metodologie, per non lasciarle da sole.
Sull’argomento dell’immediata assunzione di neolaureati per occuparsi dei pazienti affetti dal virus l’ospite chiarisce che la situazione non è così semplice. Se questi giovani vengono impiegati come sostegno sicuramente possono essere un aiuto valente. Se, invece, non si organizza bene il loro lavoro c’è il rischio di avere più danni che altro. Questo non per una sorta di “nonnismo”, ma perché, soprattutto nell’ambito dei medici di famiglia, l’inesperienza può portare a rallentamenti.