Coronavirus: Venezia offre sostegni psicologici a chi ne ha bisogno, ora e in futuro. Moreno de Rossi, primario di psichiatria per l’ULSS3, dichiara che ci si aspetta, da questa esperienza, gravi ricadute psichici. Per questa ragione si ci sta già muovendo per organizzare alcuni modalità di sostegno. Alcuni esempi di questo programma sono incontri con specialisti e, quando sarà possibile, dei gruppi di lavoro e confronto. La possibilità di chiedere aiuto passa attraverso i medici che si stanno cercando di coinvolgere, numeri di telefono e e-mail. Una volta contattato il centro sarà questo ha decidere come è meglio procedere. Le possibilità vanno da incontri in via telematica, all’assistenza a domicilio fino ad arrivare all’essere ospitati in strutture apposite.
Coronavirus e la crisi
Le situazioni che ci si aspetta siano più a rischio sono quelle legate al lutto e alla crisi economica. La prima si deve al fatto che l’elaborazione del dolore non avviene in modo normale e corretto. Non si ha la possibilità di svolgere i funerali come si vorrebbe, né stare vicini ai propri cari nei momenti più difficili e di maggiore sofferenza. Per quanto riguarda, invece, l’aspetto economico spesso le crisi portano a gesti estremi o a gravi depressioni. Le persone hanno bisogno di lavorare non solo per garantire la sopravvivenza della propria famiglia, ma anche per realizzarsi, avere uno scopo. Tutto ciò non è garantito dopo la fine della quarantena.
Per il momento l’ospite ha dato dei suggerimenti per vivere bene questo periodo di reclusione. La prima cosa è capire che essere chiusi in casa non equivale ad essere isolati socialmente. Ai giorni nostri ci sono moltissimi mezzi per poter rimanere in contatto con le persone a cui vogliamo bene. Dunque sfruttiamo i potenti mezzi tecnologici che abbiamo per continuare a frequentare chi amiamo. Il secondo consiglio è quello di non abbandonare le proprie passioni e hobby, ma semplicemente svilupparli in modo diverso, cercando di “trasportarli” entro le mura domestiche.