Coronavirus: funzionano e raccolgono consensi a piene mani le Unità Speciali di Continuità Assistenziale attivate il 3 aprile scorso a Portogruaro e a Jesolo per coprire tutto il territorio aziendale. Sono infatti ben 145 gli interventi eseguiti sino a giovedì 16 aprile, di cui 82 a pazienti anziani posti in isolamento domiciliare fiduciario e 63 nelle le case di riposo del Veneto orientale.
Unità speciali di continuità assistenziale
«Sono unità speciali previste nel piano regionale per la presa in carico diretta del paziente contagiato – osserva il direttore generale Carlo Bramezza – operano in affiancamento ai medici di medicina generale e ai servizi di continuità assistenziale territoriali e gestiscono l’assistenza a domicilio di persone covid-positive che non necessitano di ricovero ospedaliero, compresa la somministrazione di farmaci».
«Il personale delle due unità speciali ha svolto un ottimo lavoro, supportando i medici di famiglia e consentendo loro di garantire ancora meglio l’attività ordinaria – conclude il DG della Ulss4 – è dunque un modello che funziona e che a breve verrà attivato pure a San Donà di Piave e a Caorle».
Coronavirus
Le USCA sono composte da medico e infermiere, operano 7 giorni su 7 dalle ore 8.00 alle ore 20.00, sono attivate dai medici di medicina generale con cui operano in stretta sinergia. Il medico dell’USCA, in base al quadro clinico evidenziato e in accordo con il medico di medicina generale, può inoltre disporre la permanenza al domicilio della persona con supporto terapeutico, oppure il ricovero ospedaliero in caso di necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici con attivazione del 118.