Corrado Clini: MOSE cruciale per Venezia, ma non basta

Corrado Clini riflette sulla vulnerabilità di Venezia ai cambiamenti climatici, spiegando il ruolo cruciale del MOSE e la necessità di una preparazione a livello globale

Il 31 luglio di quest’anno, l’UNESCO ha lanciato un appello: Venezia tra i patrimoni dell’umanità a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Il presentatore Paolo Dalla Vecchia chiede a Corrado Clini se lui è più ottimista o più pessimista rispetto a questa dichiarazione.

Corrado Clini introduce il problema climatico a Venezia nel 1997

Corrado Clini: “Era il 1997 e io feci una relazione all’Accademia dei Lincei sui rischi per Venezia derivanti dai cambiamenti climatici. Era basata su dati storici e su previsioni della modellistica climatica che avevamo messo a punto su scala regionale, cioè sulla scala del Mediterraneo. In quella relazione spiegavo anche che la soluzione al MOSE era sicuramente una soluzione impattante per garantire la sicurezza della città.”

Approccio storico alla sicurezza di Venezia

“Raccontai che anche la salvezza della laguna di Venezia, garantita dalla Repubblica veneta con la deviazione dei fiumi per evitare i sedimenti nella laguna, era stata un’operazione impattante. Avevano costruito i canali per deviare l’acqua in maniera tale che la laguna di Venezia non venisse prosciugata per effetto dei sedimenti dei fiumi. Perciò la discussione sulla compatibilità delle opere non poteva essere assunta in maniera astratta, ma deve sempre essere finalizzata all’obiettivo che si vuole raggiungere.”

Corrado Clini spiega la complessità del percorso per il MOSE

“Il MOSE ha avuto il percorso per arrivare a costruirlo e poi finalmente a metterlo in moto. La storia è allucinante perchè abbiamo dovuto fare molta fatica per spiegare a livello internazionale, alla Commissione europea e a tutti i gruppi ambientalisti che questa era un’operazione urgente per salvaguardare Venezia.

Ora UNESCO lancia l’allarme su Venezia, ma lo stesso allarme può essere lanciato su Bangkok, su Shanghai, sicuramente su Miami dove già stanno organizzandosi, probabilmente su Londra. È un tema che emerge dagli scenari climatici che oggi sono condivisi a livello internazionale da una moltitudine di istituzioni scientifiche.

Questi scenari ci dicono che, per effetto dello scioglimento dei ghiacci e dell’espansione termica degli oceani, abbiamo una previsione di aumento del livello del mare che dobbiamo affrontare.”

Emergenza climatica e critiche all’azione

“In quest’ultimo periodo, molti in Italia hanno cominciato a raccontare che questa è una balla, che non è vero, che stiamo facendo del terrorismo ambientale, che è stata tutta una roba costruita su scenari non confermati e non verificati.

Oggi bisogna avere il coraggio di spiegare a questi signori, che stanno facendo soltanto dei danni magari per avere un po’ di visibilità, che il problema vero è che in uno scenario temporale che purtroppo è più breve di quello che ci eravamo immaginati, ovvero qualche decennio in meno, potremmo trovarci che il MOSE non basta più. Lido e Pellestrina potrebbero andare sotto acqua. Bisogna immaginare un sistema di protezioni perchè altrimenti si viene travolti da quello che avviene.”

Venezia come punto di riflessione sulle sfide climatiche globali

“Venezia potrebbe essere un punto di riferimento per una riflessione sui costi e sui benefici della valutazione dei rischi emergenti o della loro sottovalutazione. Per iniziare a mettere concretamente in fila quali sono le situazioni che possiamo aspettarci, quali sono gli strumenti che possiamo usare per poterle prevenire o quali saranno i danni ai quali dobbiamo prepararci nel caso in cui non fossimo capaci di prevenire.

Quando sono state create le opere idrovore per tenere asciutta la costa tra Monfalcone e Ravenna, sono state tarate sul regime delle piogge che era quello storico che avevano allora. Il regime di pioggia oggi è cambiato. Se tu non hai strumenti adeguati per affrontare questa nuova situazione, è sicuro che vai sotto acqua.”

GUARDA ANCHE: Corrado Clini: le tematiche sul cambiamento climatico

Exit mobile version