Corrado Clini spiega come si è arrivati alla prima COP

Corrado Clini: la guida italiana a Rio nel 1992 per accordi globali sui cambiamenti climatici, precursori della prima Conferenza delle Parti

Corrado Clini si è trasferito a Roma, diventando Direttore generale del Ministero dell’ambiente dal 1990 al 2011. In questa veste, ha guidato la delegazione tecnica dell’Italia al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro del 1992. Si tratta del vertice mondiale che ha definito le convenzioni per la protezione dell’ambiente globale e la Convenzione sui cambiamenti climatici. La dichiarazione di Rio con i suoi 27 punti fa parte della storia di diritto dell’ambiente.

Corrado Clini: “Rio fu il punto di arrivo di un processo iniziato 5 anni prima”

Corrado Clini: “Rio de Janeiro è stato il punto di arrivo di un processo che era iniziato almeno 5 anni prima, che aveva avuto un punto di riferimento importante nella Convenzione di Montreal per la protezione dell’ozono. Era stato organizzato dal presidente Bush padre che alla fine degli anni ’80 convocò un gruppo di esperti internazionali per ragionare sul global change con il fine di capire le relazioni tra l’ambiente e l’economia.

Fu il primo pezzo di un lavoro molto importante che avviò la Convenzione sui cambiamenti climatici e quindi la grande conferenza di Rio. Nel 1990 in Svezia ci fu la prima riunione del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici che, pur riconoscendo tutte le incertezze della scienza, aveva delineato possibili scenari climatici in un arco temporale di 50 anni.”

Conferenza mondiale sul clima a Ginevra del 1990: no regret

“Alla fine del 1990 a Ginevra ci fu anche una conferenza internazionale alla quale parteciparono 180 paesi in cui si prese una decisione. Non furono molto certi che l’aumento delle emissioni di anidride carbonica provocasse il cambiamento climatico, però nell’incertezza preferirono non rimanere fermi, ma assumersi l’impegno di organizzare un accordo internazionale che consentisse di affrontare il tema dell’aumento delle emissioni in maniera coordinata e senza creare squilibri economici e competitivi.

Il titolo di questa conferenza e dei risultati si possono riassumere in due parole: no regret. Si assunsero infatti questa responsabilità senza rimpianti. Perciò Rio de Janeiro arriva alla fine di questo percorso e da lì è partito poi l’iter diplomatico e organizzativo delle Conferenze delle Parti dei firmatari della Convenzione sui cambiamenti climatici.”

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