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Corsa agli aiuti per gli ucraini che combattono

Il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato di aver deciso di accogliere nella sua casa cinque profughi ucraini, ma è soltanto uno dei tanti esempio nella gara di solidarietà scattata in queste ore in tutto il Veneto, non solo per aiutare chi è arrivato, ma anche chi è rimasto a combattere. Chiedono soprattutto abbigliamento caldo e coperte

Corsa agli aiuti per chi combatte. Dai due valichi di Trieste vengono registrati 1000 ingressi al giorno. Nel territorio della città metropolitana finora i profughi ucraini hanno trovato rifugio da connazionali che si sono organizzati. La prefettura di Venezia ha registrato almeno 5000 ucraini residenti disposti ad ospitare chi è fuggito dalla guerra.

Corsa agli aiuti

La regione Veneto intanto ha raccolto quasi 50.000 euro ma nel territorio è scattata una raccolta di viveri, farmaci e soprattutto abiti caldi da inviare a sostegno di chi è rimasto a combattere. Questo, attraverso il passaparola tra ucraini in servizio presso le famiglie e gli stessi nuclei familiari. Con l’utilizzo di volontari che fanno da spola con furgoncini.

Dal canto suo, il prefetto Vittorio Zappalorto ha coinvolto le istituzioni del territorio per far accedere i bambini alle attività scolastiche.

Tamponi e vaccini

In piena attività anche le strutture sanitarie, tamponati finora, 350 ucraini, tra i quali sono stati trovati solo 15 positivi. L’obbiettivo oltre che di intervenire sull’epidemia proprio in un momento in cui la curva è scesa, è anche quello di vaccinare chi ha intenzione di accettare la somministrazione per consentire loro di entrare in possesso del green pass. Secondo i dati ufficiali, circa il 60% della popolazione ucraina non è vaccinata o ha avuto lo Sputnik.

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