Corte dei Conti avvia l’indagine
Qualsiasi decisione prenderà la Fondazione Olimpica sulla pista da bob di Cortina, per le Olimpiadi 2026, riunita in queste ore, la Corte dei Conti del Veneto ha avviato un’indagine sulle spese fin ora sostenute per un’opera che forse non si farà.
Il fascicolo è aperto contro ignoti, ma i danni, nel caso l’impianto non dovesse vedere la luce nella conca d’ampezzana, sono già monetizzati.
Il video di lancio della pista da bob è costato 40 mila euro. Ci sono poi danni d’immagine e le spese di progettazione considerevoli, dato che l’opera doveva costare 124 milioni di euro.
La seduta di oggi, presieduta da Giovanni Malagò , Presidente del CONI, si sta svolgendo in questo clima. Nonostante tutto Malagò stesso non ha escluso sorprese dopo l’out out di Zaia.
Il commento di Luca Zaia
Le parole del Presidente del Veneto: “io penso che una soluzione si debba trovare. Se c’è la volontà di redistribuire la soluzione c’è già. Se questa volontà non ci sarà, bisognerà prendere atto e si va per strade separate. Bisogna d’altronde considerare che mi è sempre stato detto di fare assieme questo percorso, e voglio inoltre ricordare che il dossieur Cortina nacque autonomamente. Partì da me, tant’è vero che allora misi Cortina come sede Olimpica e poi Trento e Bolzano.
Dopodiché si decise di farne uno unico per essere più forti a livello internazionale, ma adesso non vuol dire che possiamo fare tutte le Olimpiadi in Lombardia.”
In queste ore si è fatta strada l’ipotesi di realizzare l’impianto a Cortina senza il museo, e i costi scenderebbero a 81 milioni, ma rimarrebbe il nodo dei tempi stretti.
La regione Piemonte però non ha perso tempo, e cercando di recuperare il no alle Olimpiadi dell’ex Sindaco di Torino Appendino, del Movimento 5 stelle, ha cercato di tornare in partita inviando un dossieur al Governo e al CONI sull’adattamento dell’impianto di Cesana. Ciò costerebbe quasi 40 milioni di euro e un anno e tre mesi per i lavori.
Luca Zaia non nasconde di nutrire speranze.
“Ricordo che le venues di gara e le sedi di gara hanno tutte il piano B in qualsiasi evenienza. Non puoi dire di fare il bob a Cortina senza presentare un piano B alternativo. E’ obbligatorio presentare un secondo piano se dovesse cadere una montagna o dovesse risultare impraticabile per qualsiasi motivo. E’ così per tutte le discipline.
Quindi il piano B esiste già: Cortina potrebbe essere il piano B per un sacco di discipline.”
Altrimenti con le gare assegnate in questo momento la perla delle Dolomiti ospiterebbe le gare in mezza giornata.
Continua Luca Zaia: “Altrimenti Cortina resterebbe con le Olimpiadi solo sulla carta, visto considerato che avremo 8 gare e 24 medaglie. In una mattina, 3-4 ore si fa tutto. Direi che fa sorridere ma viene anche da piangere. A pensare che questa è una realtà che hanno promosso le Olimpiadi, che ha permesso a tutti di ottenere le Olimpiadi. Non dimentichiamoci che Cortina è un’icona degli sport invernali a livello internazionale.”
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