Servizi Salute e benessere

Covid e salute mentale: nell’Ulss 3 oltre 33.000 colloqui

L'impegno, rafforzato anche con l’arrivo dei due nuovi Primari, permetterà di supportare tutte le persone che hanno mostrato problemi di salute mentale legati al covid-19.

Una ricerca sugli effetti del lockdown anti covid sulla salute mentale della popolazione durante la pandemia ha evidenziato come tra i 20.000 intervistati; ben 2555 (il 12% circa) hanno riportato livelli di sintomi depressivi gravi. O estremamente gravi. Non basta: 3627 intervistati (il 17%) hanno lamentato sintomi di ansia, e infine 8619 (il 41,6%) ha riferito di sentirsi almeno moderatamente stressato. Le donne intervistate, insieme ovviamente alle persone con precedenti problemi di salute mentale, hanno evidenziato un rischio maggiore di sviluppare depressione grave e sintomi di ansia.

Le misure anti covid e il benessere dell’uomo

Le misure di contenimento della mobilità e della socialità, quindi, sebbene necessarie per il controllo delle infezioni, hanno influenzato in modo significativo non solo il normale senso di benessere della popolazione. Ma anche il suo grado di salute mentale. Inoltre il fatto che i pazienti con problemi mentali pregressi siano stati tra i più colpiti suggerisce quanto sia importante fornire al più presto interventi di supporto adeguati a questi pazienti. Che rappresentano individui fragili e a rischio.

Le parole di Moreno De Rossi

L’esperienza vissuta dalla popolazione nel contesto locale dell’Ulss 3 Serenissima non si discosta dalle problematiche che la pandemia da covid-19 ha prodotto in altri ambiti regionali, nazionali e internazionali. E a fronte di questa situazione, il lavoro del Dipartimento di Salute mentale è stato molto intenso. “Nel corso del 2020 i nostri servizi territoriali non hanno mai interrotto la loro attività, che è stata erogata sia in presenza che attraverso forme di supporto a distanza”.

I dati sui colloqui

“Complessivamente sono stati 33.000 i colloqui effettuati nel corso dell’anno. Sono state 7171 le persone aiutate durante l’anno presso i nostri Centri di Salute Mentale. Sempre nel corso del 2020, sono state ben 3438 le persone che si sono rivolte per la prima volta ai servizi di salute mentale della nostra Ulss. Dato che riconferma la centralità di questi servizi come riferimento per la popolazione che manifesta disagio di tipo mentale”. Sottolinea il Direttore, il dottor Moreno De Rossi.

Tanti gli interventi a domicilio

E anche in epoca di pandemia il Dipartimento di Salute Mentale ha effettuato direttamente a domicilio 6488 interventi, confermando una spiccata proiezione territoriale. “Buona parte di questi interventi erano correlati direttamente o indirettamente alle problematiche psichiche sollevate o acuite dalla pandemia. L’isolamento, le incertezze sulla progressione della pandemia. Le ‘preoccupazioni ipocondriache’ e la paura che l’epidemia fosse difficile da controllare hanno rappresentato fattori scatenanti per lo sviluppo di problemi di salute mentale”. Sottolinea ancora il Primario.

I dati sui ricoveri

A confermare l’incisività sul territorio del sistema di cura complessivo, giunge anche il dato del calo dei ricoveri ospedalieri nei quattro Reparti di Psichiatria dell’Ulss 3. “Tra marzo e dicembre, i mesi segnati dal Covid, i ricoveri in Ospedale sono calati di circa il 10% rispetto all’equivalente periodo dell’anno precedente. Inalterati invece rispetto al 2019 sono stati i trattamenti sanitari obbligatori che nell’arco dello scorso anno in tutta l’Ulss 3 hanno interessato 63 pazienti su un totale di 9789 assistiti attestandosi sui livelli più bassi d’Italia”. Spiega il dottor De Rossi.

Le soluzioni

“Pur limitata dalle misure di prevenzione e dalla temporanea chiusura a livello nazionale e regionale dei Centri Diurni è stata mantenuta anche l’attività di gruppo. Che ora è in via di progressivo potenziamento. Molte sono infatti le proposte che il Dipartimento di Salute Mentale metterà in campo nel 2021. Non appena sarà possibile riprendere a pieno regime questa tipologia di interventi. Offrendo sia attività a valenza spiccatamente terapeutica che percorsi con prevalenti finalità inclusive e socializzanti. Nel ventaglio delle attività di gruppo che il Dipartimento organizza ci sono gruppi espressivi volti alla gestione dello stress, di rimedio cognitivo, incontri psicoeducativi per i familiari, gruppi di Illness Management and Recovery e di Social Skills Training, attività di rilassamento muscolare e per le abilità di coping, gruppi sugli stili di vita salutari, gruppi motivazionali orientati all’assertività. E ancora attività di musicoterapia, arteterapia, teatro, informatica, yoga”. Spiega ancora il dottor De Rossi.

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