Confesercenti Venezia: è crisi per i negozi di moda. Parla Franceschi

“I prossimi mesi saranno cruciali. Rimandare le scadenze fiscali, fare riforme e sostenere le aziende”. Ne parliamo con il direttore di Confesercenti veneta Maurizio Franceschi

L’autunno è una grande incognita per la distribuzione. Le aziende della moda sono in crisi e i magazzini sono pieni di merce invenduta. A Mestre già prima dell’epidemia i negozi erano in sofferenza. Previsioni preoccupanti da parte di Confesercenti: “Il rischio chiusura – dice il direttore di Confesercenti Venezia-Rovigo Maurizio Franceschi – per molte imprese, soprattutto piccole e piccolissime c’è, inutile negarlo. Ma si tratta, appunto di previsioni, che vanno, quindi, contestualizzate in base ai vari scenari.

Per questo dico che se le condizioni generali dell’economia dovessero peggiorare nei prossimi mesi le 3 o 4 aziende su 10 destinate a chiudere potrebbero essere anche di più. Ci sono molti settori in difficoltà, a partire dalla filiera del turismo. e parlo di servizi turistici ma anche di agenzie, noleggio auto, trasporti, ristorazione e servizi che costituivano e costituiscono un indotto importante”.

Preoccupazioni per l’autunno

Franceschi quindi mostra preoccupazione per il prossimo autunno e spiega: “Occorre muoversi bene, e sfruttare questa fase per fare quelle riforme che tutti dicono necessarie da anni ma che non sono ancora state messe in atto.

E’ paradossale, poi, che se questa necessità viene avanzata dalla Ue in Italia si sollevano subito perplessità. Invece è adesso che occorre darsi da fare. Anche perché non possiamo limitarci ad aspettare i soldi comunitari, arriveranno più avanti, e per molte imprese e molti lavoratori, potrebbe essere tardi. Una delle prime riforme da affrontare è quella fiscale. E a questo proposito per evitare ulteriori sofferenze al mondo dell’economia occorre che le scadenze fiscali siano posticipate. Serve una loro revisione, perché ora sono davvero complicate, e serve uno slittamento, altrimenti troppe imprese finiranno strozzate. Lo diciamo da tempo, speriamo che le istituzioni ci sentano.”

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