Il giovane critico Alessandro Ticozzi approfondisce la carriera cinematografica di Arnoldo Foa’, in un saggio che ha trovato numerosi consensi tangibili
Il lavoro del giovane critico ha fatto emergere l’importanza attoriale di Alessandro Foa’. A quattro anni dalla pubblicazione per Senso Inverso Edizioni, il saggio intitolato “La voce e il cinema: Arnoldo Foa’, attore cinematografico” raccoglie numerosi consensi tangibili. Nel dicembre 2017 ha vinto il primo premio per la sezione saggio edito, in occasione del terzo Premio Internazionale Salvatore Quasimodo. L’anno scorso, invece, ha ricevuto una menzione d’onore al decimo Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica.
Dopo 10 anni di impegno nella sua attività bibliografica Alessandro Ticozzi è contento dei risultati che stanno cominciando a vedersi, soprattutto grazie al premio ricevuto per il suo ultimo saggio su Foa’. Le monografie del critico cinematografico sono documentatissime, ma godibili nella lettura. Nell’ultima opera è stato attentamente seguito da Anna Procaccini, l’ultima moglie di Arnaldo Foa’, che ha messo a disposizione l’archivio del marito.
La peculiarità di questo saggio sta nell’aver analizzato il personaggio di Arnoldo Foa’ dal punto di vista cinematografico. Lui che è sempre stato preso in considerazione come attore teatrale o anche televisivo. Alessandro Ticozzi ha scelto di dare questo taglio inedito al suo saggio.
Foa’ muore nel 2014 all’età di 97 anni, dopo aver trascorso una vita tutt’altro semplice. Ha subito infatti la persecuzione razziale durante la seconda guerra mondiale visto le sue origini ebraiche. Nonostante ciò, ha sempre trovato nell’ironia la forza di andare avanti ed esprimersi in ogni campo artistico (cinema, teatro e televisione) grazie alla sua voce straordinaria.