Il Fatto

Sergio Berlato: cultura rurale più che ambientalismo

Chi conosce i territori è più ambientalista di chiunque, non per moda, ma per cultura e necessità. Sergio Berlato a "Il Fatto di Luigi Gandi".

Trasmissione chiara su posizioni importanti da ascoltare su temi sensibili e importanti per la nostra popolazione. Posizioni coerenti e non di bandiera su vaccini, commissione d’inchiesta, case svalutate, motori termici messi presto fuori gioco, adozioni gay e cambio di sesso. Un Sergio Berlato a 360 gradi intervistato da Luigi Gandi.

Associazione per la Cultura Rurale

Luigi Gandi: “È disponibile ad organizzare un incontro con i cacciatori trevigiani e vicentini in quelle zone, per trovare delle soluzioni insieme a persone che conoscono bene il territorio. Magari indurre anche l’assessore Bottacin a cambiare idea”.

Sergio Berlato: “Io, da deputato italiano del parlamento europeo adesso, e prima da assessore regionale della regione Veneto, sono punto di riferimento per diverse categorie, che definisco “portatrici della cultura rurale”. Sono presidente nazionale di “Associazione per la Cultura Rurale” che unisce le energie e le esperienze di agricoltori, allevatori, cacciatori, pescatori, ricercatori di funghi, tartufi ed erbe spontanee. C’è parte importante di un mondo ambientalista, ma non quello integralista con cui abbiamo poco dialogo.

L’obbiettivo è quello dei unire le forse di tutti i portatori della cultura rurale per riuscire a dire alle istituzioni che spesso rischiano con i propri interventi di creare più danni che benefici. Ad esempio, come dicevamo poco fa, quando si va a distruggere terreno agricolo per creare delle cave, senza garantire la manutenzione all’interno dei corsi d’acqua.

Necessaria è anche la conoscenza pratica di chi si è laureato nella scuola della vita, per capire come funziona il territorio e come rispettarlo. A chi si riempie la bocca di ambientalismo diciamo che non basta predicarlo ma praticarlo. Perciò chi meglio di coloro che conoscono i territori può dimostrare di essere ambientalista, non per moda né per convenienza, ma per necessità e convinzione.

Non sempre correre dietro ad animalisti esagitati significa fare il bene della collettività”.

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