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Daniele Minotto: Venezia come porto sicuro

Daniele Minotto, Vicedirettore di AVA, riflette sull'ascesa post-pandemia di Venezia, attrattiva per investitori stranieri e motore per l'economia locale

Il dottor Daniele Minotto, Vicedirettore di AVA, Associazione Veneziana Albergatori, riflette sull’effetto catalizzatore della città di Venezia dopo la fine formale della pandemia nel maggio 2023. Descrive il graduale ritorno alla normalità, l’attrattiva della città per investitori stranieri e il previsto piano di investimenti miliardario che sosterrà l’intera economia locale.

Il graduale ritorno alla normalità dopo la pandemia spiegato dal vicedirettore Daniele Minotto

Daniele Minotto: “Siamo solo all’inizio, perché è un punto di innesco. È innegabile che durante il Covid ci sia stato chi ha avuto la forza di approfittare per fare i lavori impattanti per poter ripartire. È anche vero che pochi di noi sapevano quando sarebbe andata a finire.”

“Perché oggi ci sembra sia già passato tanto tempo, l’abbiamo quasi dimenticato cosa voleva dire aspettare la domenica sera sentire il Presidente del Consiglio si diceva se c’era la proroga della cassa, se si va avanti con il lockdown. La pandemia formalmente è terminata con il mese di maggio del 2023. La pandemia è stato un evento mondiale, alcune rotte non esistono ancora. Stiamo riaprendo in modo graduale e continuo.”

Venezia come porto sicuro in un mondo con scarsa sicurezza

“Poi ci sono stati anche gli eventi bellici che hanno chiuso un pezzo di mondo che era importante. Era il mondo asiatico, era il mondo russo. Quindi, la mutevolezza che c’è, è ormai una certezza sul fatto che non si torna indietro. Fortunatamente i vaccini hanno fatto il loro lavoro, le misure sono state corrette, sembra che non ci siano ulteriori rischi di un evento di quel tipo.”

“Ci sono degli altri rischi che sono dati dagli eventi come quelli bellici, che si stanno molto allargando. Però, finché interessano solo una parte del mondo, la potenza attrattiva della città di Venezia, comunque, catalizza l’interesse. Perché poi il viaggiatore vuole muoversi in un terreno sicuro, lo abbiamo imparato anche quando ci sono stati gli attentati in Francia del Bataclan. I francesi venivano da noi perché dicevano che si sentivano più sicuri, che è una cosa che già per i francesi che è notevole.”

“Quindi, la percezione di un territorio ben gestito, come è il nostro territorio, di sicurezza dal punto di vista sia di pubblica sicurezza, sia di una sicurezza sanitaria. Il Veneto ha una sanità di eccellenza riconosciuta a livello mondiale. Quindi abbiamo tutti gli elementi che fanno si che ci sia un interessamento anche di grandi capitali stranieri.”

Un lavoro continuo, anche grazie agli investimenti stranieri

“Ripeto, vengono a investire nella nostra città. Ma non possono portarsi via le nostre aziende e i nostri palazzi, ma ci permettono di manutenzionare delle strutture che sono costosissime. Perché un intervento mediamente viene a costare decine, se non centinaia di milioni di euro. Quindi, quello che sarà un piano di investimento, noi come categoria, da qui a cinque anni, stiamo parlando di miliardi di euro nella città di Venezia.”

“Comunque danno lavoro a tutte le filiere collegate alle imprese edili, a quello che riguarda gli arredi, gli architetti. Quindi una ricchezza continua che si riverserà sul territorio e che riteniamo debba essere importante e dato il giusto riconoscimento per il valore aggiunto che andrà a dare alla città. E non solo, perché ovviamente la nostra attrattiva fa si che ci sia un allargamento a tutto il territorio limitrofo.”

VIDEO: Un turismo più consapevole secondo Daniele Minotto

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