La Voce della Città Metropolitana

Davide Giorgi: la protesta nazionale delle piscine

Domenica le piscine di tutta Italia chiuderanno per attirare l'attenzione di chi le ha dimenticate e lasciate a sostenere costi impossibili mentre svolgono una funzione vitale per chi ha bisogno di riabilitazione. Ne parliamo con Davide Giorgi, presidente Polisportiva Terraglio

Oggi parliamo di piscine un mondo di cui si parla poco che da lavoro a parecchie persone. Il covid ha decisamente distrutto questo settore, ci sarà una protesta una serrata domenica di tutte le piscine venete. Siamo in collegamento con Davide Giorgi che è il presidente della polisportiva Terraglio non lo abbiamo scelto a caso, anche perchè, anche se non è un rappresentante di categoria rappresenta davvero un mondo vastissimo. Un mondo che tra l’altro ha introdotto al mondo del nuoto la stessa Bebe Vio ed è un mondo che sta implodendo. Grazie per il questo collegamento.

Davide Giorgi ci spieghi un attimo il calvario che le piscine hanno vissuto dal periodo del covid in poi.

“Buonasera a tutti e grazie dell’opportunità anche perchè quello che noi faremo domenica a livello nazionale è importante, poiché alla protesta interverranno poi tutti gli impianti sparsi  in Italia”.

Quindi non è solo regionale ,ma addirittura nazionale.

“Nazionale, sono anche componente della AssoNuoto che è l’associazione veneta di categoria della gestione degli impianti natatori. Associazione che ha promosso insieme alle altre regioni questa iniziativa. Qual’è  l’obiettivo, è innanzitutto alzare l’attenzione su questi impianti pubblici e privati. Questi infatti hanno una funzione sociale e in alcuni casi, come il nostro funzione socio-sanitaria rilevante, dove persone con disabilità, adulti, anziani si rivolgono per il mantenimento delle proprie abilità e anche per la cura della propria persona. L’iniziativa è nazionale e coinvolge tutte le associazioni di categoria a livello italiano. Quindi, quello che andremo a sottolineare è che questi impianti non hanno solo funzione sociale relativamente alla parte sportiva. Ma anche  una funzione importante riguardante tutto il panorama socio-sanitario, dove si rivolgono a noi persone con disabilità persone con problemi specifici e che oggi stanno passando un momento veramente terribile. I due anni di chiusura hanno rappresentato per questi  impianti un problema grossissimo”.

Tra l’altro, durante il covid quando le nostre piscine sono rimaste chiuse le persone disabili e che dovevano fare per forza riabilitazione hanno dovuto fermarsi?

“Allora nella  prima serrata di febbraio-giugno la chiusura è stata fino a maggio. Questo ha significato per le persone con disabilità un regredire di ciò che avevano ottenuto nella parte riabilitativa quando eravamo aperti. Conseguenze socio-sanitarie enormi di cui stiamo pagando adesso gli esiti. Infatti moltissime di queste persone sono tornate poi a fare riabilitazione e hanno dovuto riiniziare da capo percorsi già fatti a suo tempo”.

Ecco, ma c’è stato anche un dimezzamento delle frequentazioni perchè sono stati imposti dei limiti. Per questo, sono riuscite lo stesso queste persone che avevano bisogno per motivi di salute a garantirsi ugualmente questa riabilitazione?

“Da quando sono entrate in vigore le linee guida che contrastavano la pandemia gli impianti natatori hanno potuto avere come ricettività il 50% delle persone che li frequentavano. Quindi stiamo parlando che oggi possiamo sostenere il 50% dell’afflusso i costi del 100% dell’impianto”.

A  questo ci volevo arrivare. Ma volevo approfondire su quale danno sulla salute la chiusura delle piscine e l’apertura delle piscine con le presenze dimezzate ha fatto. Quindi volevo capire se eravate ugualmente riusciti a soddisfare la domanda di chi ha bisogno di riabilitazione.

“Nella parte riabilitativa siamo riusciti a recuperare nell’anno successivo, nell’anno 2021, la serrata del 2020. La parte sanitaria oggi è in sicurezza anche grazie all’intervento regionale che consente alle persone con disabilità e con problematiche di seguire con regolarità a pieno l’attività riabilitativa. Anzi l’attività riabilitativa aumentata anche perchè i postumi  del covid hanno determinato delle problematiche fisiche importanti che vanno riabilitate”.

Questo volevo dire.Nel momento in cui c’è anche più bisogno, le piscine si sono trovate improvvisamente a dover ridurre gli ingressi. Soprattutto ora arriviamo ai costi che sono notevoli. Poiché le disposizioni anti Covid vi costringono ad ulteriori misure e quindi ulteriori pulizie dell’impianto, riscaldamento del’acqua e la bolletta energetica pesa tantissimo su questo no?

“Esattamente, pesa in maniera importantissima. Le faccio un esempio: novembre 2011 noi abbiamo pagato quindici mila euro di gas. Nel 2019 la stessa bolletta è stata di trentuno mila euro. Quindi stiamo parlando di quasi il doppio.”

Lei gestisce una piscina pubblica, sarà ancora peggio per quelle private immagino.

“Esattamente, per quelle private non è previsto alcun tipo di aiuto territoriale. Noi abbiamo potuto, nel 2021, godere degli aiuti del Comune di Venezia. Se oggi siamo aperti è grazie al Comune di Venezia che ci ha sostenuto e questo vale per alcuni altri comuni come treviso, Preganziol. In tante parti del Veneto dove questo non è accaduto, vedi Vicenza e Verona le piscine sono state chiuse. Quelle private non hanno ricevuto alcun tipo di ristoro. Parliamo del 6% di ristoro dei danni subiti nel 2020 e nel 2021. Le private sono ancora peggio. Quindi ecco il motivo per cui ci siamo uniti tutti per poter alzare l’attenzione rispetto a questa problematica. Oggi è solo il governo che può intervenire per poter dare aiuti alle nostre realtà.”

Certo. Davide Giorgi, quante sono le piscine nel veneziano in questa situazione?

“Allora, sono più di una decina tra private e pubbliche, quasi quindici. Abbiamo una media di sessanta settanta addetti per piscina.”

Quindi sarà dura. lei tra l’altro nella sua, la Polisportiva Terraglio, è pubblica però a gestione privata. Lei finora è sopravvissuto perchè ha usufruito di contributi comunali.

“Perchè il comune ha affrontato la nostra, come tutte le piscine del Comune di Venezia, ha sostenuto la gestione. Se questo non fosse accaduto noi oggi saremmo assolutamente chiusi.”

Senta Davide Giorgi, nessuno si è mosso a livello romano? Nessuno è riuscito a capire perchè le piscine non sono mai state prese in grande considerazione?

“Allora, sono state fatte delle opportune segnalazioni a livello governativo. Nessuno però, fino ad oggi, ha preso in mano la situazione. Non lo riusciamo a capire, perchè c’era in ballo anche una riforma dello sport che sta facendo più danni che benefici. C’erano in ballo tantissime cose. Si pensi solo che in moltissimi impianti non possono usufruire, per esempio, dei bonus di detrazione fiscale, relativi agli ammodernamenti e al risparmio energetico. Sono impianti che consumano tantissimo ma nella normativa non è previsto assolutamente che possano esser fatti degli interventi per calmierare la parte energetica. Come d’altro canto se andiamo a modificare le convenzioni, a livello romano, è solo il governo che può decidere proroghe o le modalità con cui gli enti locali possono concedere modifiche delle convenzioni in atto. Quindi tutte queste cose qua non ci sono ed è solo il governo che ci può rispondere.”

“Oggi come oggi, gli unici che ci hanno messo una pezza sono stati gli enti locali. Ma questo non basta, non è sufficiente. Dopo dobbiamo guardare al futuro di questo comparto. Dobbiamo assolutamente immaginare che finita la pandemia questi saranno degli strumenti socio sanitari di imprescindibile importanza. Chiaramente per tutte le fasce di popolazione ma devono essere messi in grado d’esser sostenuti nella parte economica finanziaria. Quindi dobbiamo rimettere mano ai costi, dobbiamo rimettere mano alle opportunità, alle convenzioni. Dobbiamo rifare tutto un piano economico finanziario che possa risultare appunto praticabile e questo lo dobbiamo fare solo ed unicamente se il governo ci darà attenzione. Ecco perchè a livello nazionale ci stiamo muovendo in maniera così composta e con un grido di dolore forte. Vedere gli impianti morire come quello di Vicenza o di Verona o gruppi fortissimi di gestione come è successo il Lombardia che vanno in concordato o peggio falliscono per noi è veramente uno sconforto. Perchè poi ricostruire questo comparto ci voglio anni, tantissimi anni.”

Certo. ma senta Davide Giorgi, gli atleti? Perchè in questi giorni ci sono le olimpiadi. Gli atleti sono comunque riusciti ad avere la possibilità di allenarsi?

“in Comune di Venezia per fortuna si. tanto è vero che abbiamo anche ospitato atleti di altre province da Padova, da Vicenza che non potevano accedere negli impianti dove andavano prima. Quindi noi abbiamo avuto olimpionici e para olimpionici che venivano ad allenarsi qui. Abbiamo chiuso una gara domenica scorsa con Paralimpica dove c’è stato Fantin che ha fatto anche due record, due nuovi record. Avevamo cinque medagliati delle ultime para olimpiadi di nuoto. Lo stesso Fantin ha fatto appello anche lui domenica, all’attenzione delle gestioni degli impianti notatori che incominciano ad essere problematici appunto.”

Quindi avete fatto veramente uno sforzo sovrumano. Senta, un’altra cosa, ma se voi lavorate in tandem con le strutture sanitarie, perchè magari le strutture sanitarie, visto che Zaia è stato sempre molto attento sul fronte sanitario, non avete scelto questa direzione per avere l’attenzione delle ASL?

“Allora la normativa che oggi regola il mondo riabilitativo prevede la remunerazione per l’attività sanitaria che sia in acqua o che sia in palestra è uguale. So che l’assessore Lanzarin aveva a cuore questo aspetto qua perchè i costi di riabilitazione in acqua sono decisamente diversi dai costi di una riabilitazione in palestra, per poter risistemare questa remunerazione. Ma ad oggi ci vengono remunerati in egual misura che siano in palestra o che siano in piscina.”

Bene, io spero di averle dato la possibilità di aver spiegato bene la situazione. Speriamo che a Roma vi ascoltino. E’ vero che c’è questa riforma sullo sport che era stata cominciata dal Ministro dello Sport del Movimento Cinque stelle se non ricordo male che poi quando appunto ha smesso di fare il ministro ha detto ‘in effetti io di sport non ci capivo molto’, lo ha ammesso lui stesso. Quindi mi ricordo questa cosa molto simpatica che era emersa. La ringrazio molto, le auguro davvero che possa andare tutto per il meglio. Grazie ancora Davide Giorgi.

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