Primi effetti nel veneziano del decreto su immigrazione e sicurezza. Venti migranti rischiano di essere espulsi dal centro di accoglienza straordinaria.
Venti migranti rischiano di perdere la protezione per motivi umanitari a San Donà di Piave e potrebbero essere espulsi dal centro di accoglienza straordinaria.
Ad alcuni è già stato negato il permesso di far parte del piano Sprar, ossia il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Lo dice Marco Zamarchi, coordinatore della cooperativa Villaggio globale di Mirano, che assieme a Coges di Mestre si occupa dell’accoglienza nel sandonatese.
Si tratta di persone forse più deboli di chi è fuggito dalle zone di guerra, spiegano gli operatori sociali, con problemi fisici e/o medici, difficili dunque da integrare e che se lasciati sul territorio finiranno con il pesare sui servizi sociali dei comuni.
A San Donà di Piave si è già messa in moto la macchina della solidarietà attraverso la rete di volontariato, ma non si riuscirà a dare risposta a tutti. Del resto il taglio dei fondi da 35 a 21 euro al giorno peserà.
Il decreto condiviso da molti italiani presenta dunque una falla, ossia la mancata copertura per finanziare i rimpatri che dovrebbero essere immediati in seguito all’espulsione dai centri.