Dichiarazioni false, sequestrata licenza a taxi acqueo

Traffico acqueo: tassisti truffano i cantieri e non onorano i debiti. Sequestrata dai Carabinieri di Venezia la licenza ad un taxi acqueo

I Carabinieri del Nucleo Natanti, nell’ambito dei servizi tesi a garantire il rispetto delle norme che regolano il trasporto acqueo lagunare ed a seguito di protratte e articolate attività d’indagine, eseguivano ordinanza che disponeva il sequestro preventivo di una licenza taxi.

Infatti, i carabinieri del Nucleo Natanti hanno scoperto che un tassista (veneziano, di 25 anni) era riuscito a procurarsi, in prima battuta, i titoli professionali per svolgere tale servizio e, in un secondo momento, un taxi e la relativa licenza, producendo, negli anni scorsi, una serie di dichiarazioni fittizie circa il suo imbarco su unità da traffico per il trasporto di persone, di fatto svolgendo l’attività di tassista essendosi procurato fraudolentemente le abilitazioni.

Le complesse indagini consentivano altresì di appurare che il taxi e la relativa licenza erano stati acquisiti dal tassista a inizio anno da altro tassista (cinquantenne, veneziano) che, in concorso con il primo, aveva posto in essere una serie di artifizi e raggiri per non pagare gli esosi debiti accumulati negli anni con alcuni cantieri nautici locali cui aveva fatto eseguire importanti lavori sul proprio taxi, pagati solo in parte. Cercato dai creditori che avevano ottenuto anche decreti ingiuntivi per vedersi soddisfatte le pretese, il tassista più anziano si era disfatto del taxi e della relativa licenza cedendoli al primo, in modo da risultare nullatenente e farla franca.

Le articolate attività d’indagine, sviluppatesi sentendo più persone e acquisendo documentazione presso diversi uffici, sia comunali che della motorizzazione civile che in Capitaneria di Porto,  consentivano la raccolta di decisivi elementi di prova, relazionati puntualmente alla locale Procura, che chiedeva l’emissione di ordinanza di sequestro preventivo della licenza taxi, che veniva emessa nei giorni scorsi ed eseguita ieri mattina, notificando altresì le informazioni di garanzia ai due indagati e facendo le comunicazioni previste a Comune e Capitaneria di Porto per il congelamento della licenza stessa e i provvedimenti di competenza in ordine ai titoli professionali illegittimamente procurati.

Tali risultati si inquadrano nel più ampio contesto di attività poste in essere in questi anni dal Nucleo Natanti per garantire il rispetto delle norme che regolano la sicurezza della navigazione e il trasporto acqueo lagunare, sia di merci che di persone, in particolare quello pubblico non di linea, e per il contrasto al fenomeno del moto ondoso. Tali sforzi, oltre a una cinquantina di sanzioni per eccesso di velocità, hanno portato, negli ultimi tempi, al deferimento di 20 persone per violazioni varie alla disciplina sulla sicurezza della navigazione e dei trasporti e a 31 sequestri penali o amministrativi di imbarcazioni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, molte delle quali in quanto svolgenti i servizi di trasporto pubblico non di linea totalmente sprovviste di qualsivoglia autorizzazione taxi o noleggio e quindi del tutto abusivamente, tanto che alcune risultano già destinatarie di provvedimenti di confisca.

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