L’ho seguito perché era gentile e premuroso e perché era rimasta sola dopo aver litigato con chi l’accampanava a trascorrere la serata a Venezia. Questo è quello che ha raccontato la donna violentata al titolare di un locale che l’ha soccorsa.
Donna violentata a Venezia
Abbiamo tentato di calmarla ha raccontato l’uomo, anche perchè di dava la colpa di quanto accaduto, diceva di aver bevuto troppo quando ha seguito il suo aggressore in un casermone abbandonato ai bacini dell’Arsenale. Appena ha chiuso la porta il trentenne tunisino, ora in carcere, però avrebbe cambiato atteggiamento diventando brutale. L’avrebbe subito presa a schiaffi, costretta a spogliarsi e le avrebbe nascosto i vesti per impedirle di fuggire, poi violentata e ancora percossa.
Ad un certo punto sarebbe entrato nella stanza anche un’altro uomo, che vedendo cosa stava accadendo, se ne andato e ha richiuso la porta. Quando la mattina ha deciso di fuggire ugualmente, lui le ha gettato gli abiti dalla finestra urlandole ingiurie. L’infermiera che ha soccorso la donna ha trovato ecchimosi e segni di percosse. Lui si è avvalso della facoltà di non rispondere.