Il 2023 è stato un anno di chiaroscuri, per il Veneto, sul fronte dell’occupazione. Perché è stato registrato un aumento di 40.000 lavoratori dipendenti, di cui la metà è costituita da donne, ma hanno continuato a crescere i contratti part time. Le assunzioni ad orario ridotto sono aumentate del 4% nel 2023 e del 10% nel solo mese di dicembre.
Questi sono i dati del report della Bussola predisposto da Veneto Lavoro e tra le righe della ricerca statistica emerge che la parità di genere è ancora lontana, se si considera anche il 2022, ossia un anno su cui la pandemia ha pesato. Le donne, sempre secondo la ricerca, negli ultimi due anni hanno faticato a muoversi nell’imprenditoria e nei ruoli dirigenziali nelle aziende.
Le politiche per favorire le donne nella libertà di scelta
L’occupazione femminile in generale è sì aumentata, al punto che alla fine del 2021 è arrivata a costituire quasi il 45% degli occupati nella regione, ma ben il 35% lavora metà tempo contro il 6% degli uomini. I risultati del rapporto stanno ispirando la regione a politiche dedicate alle donne.
A tal proposito, le parole di Elena Donazzan, assessora regionale al lavoro e alle pari opportunità: “Abbiamo iniziato con l’utilizzo dei fondi europei, aumentando, raddoppiando le risorse per la parità di genere tra uomo e donna nel mercato del lavoro. L’abbiamo fatto cercando di cambiare i modelli organizzativi, che sono quelli che incidono di più, oltre al welfare aziendale o welfare territoriale a cui guardare nei prossimi anni. Servizi per le donne, madri soprattutto, che devono poter non essere obbligate alla scelta. Ma poter scegliere liberamente di avere una famiglia e di continuare dentro il mercato del lavoro.
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