Il divario di genere nell’occupazione: l’Italia al penultimo posto in Europa per occupazione delle donne
Questo divario persiste anche nel Veneto, sebbene con una differenza meno marcata rispetto alla media nazionale, che si attesta oltre il 17%. Questa disparità non riguarda solo la presenza o l’assenza di un lavoro, ma si estende anche alle differenze salariali, nonostante le ore trascorse sul posto di lavoro siano paragonabili.
Inoltre, le opportunità di carriera rimangono limitate, con un’elevata incidenza di lavori a tempo parziale che influisce sulla possibilità delle donne di avanzare verso posizioni apicali.
L’impegno per l’uguaglianza di genere nel Veneto
Questi dati emergono dal rapporto di Veneto Lavoro diffuso in vista dell’8 marzo, la giornata internazionale della donna. L’assessora alla Formazione Regionale, Elena Donazzan, ha annunciato un aumento significativo dei fondi destinati a incoraggiare le donne a fare di più, passando da 20 a 40 milioni di euro fino al 2030. Questo impegno si riflette anche nei numeri: nel 2023, il tasso di occupazione femminile nella regione è salito al 63%, segnalando una tendenza positiva.
Tuttavia, nonostante questi progressi, rimangono sfide da affrontare. Le imprese gestite da donne nelle province di Venezia e Rovigo hanno registrato una leggera flessione rispetto al 2019, di circa un punto percentuale.
Questo sottolinea l’importanza di continuare gli sforzi per promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro, garantendo pari opportunità di carriera e retribuzioni adeguate per le donne. Con un maggiore investimento e un impegno costante, il Veneto e l’Italia nel complesso possono progredire verso una società più equa e inclusiva per tutti i generi.
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