Omicidio a Venezia avvenuto nella notte ha scosso l’isola e gettato nell’insicurezza i veneziani già provati da tre rapine avvenute ai danni di tre supermercati in dicembre e in gennaio
Un giudecchino Ivano Gritti, di 47 anni, è stato ucciso nel sestiere San Polo verso l’uno e venti nella notte tra lunedì e martedì, all’esterno di un’abitazione in calle de le Chiovere. Il proiettile lo ha colpito all’altezza dell’occhio. L’arresto del colpevole è avvenuto dopo pochi minuti.
I carabinieri hanno fermato Ciro Esposito, 49 anni, napoletano, residente a Chioggia ma di fatto senza fissa dimora, già conosciuto alle forze dell’ordine, viveva di espedienti. Si trovava dentro l’abitazione, dove vive con la compagna al pian terreno quando ha esploso, verso l’esterno, il colpo mortale. Si è difeso spiegando che ha avuto paura, il suo cane abbaiava e lui non aveva capito chi c’era oltre il vetro della porta che bussava e ha sparato due colpi. Gritti abitava in una casa ereditata dalla madre e da tempo aveva stretto rapporti con il suo assassino.
Ora gli inquirenti stanno indagando per capir i motivi che hanno spinto Gritti a recarsi a casa di Esposito. I proiettili hanno attraversato il portoncino d’ingresso (i fori sono ben visibili). La vittima si trovava in compagnia di una terza persona, di colore, scappata a gambe levate. I residenti della calle da tempo avevano denunciato i due all’autorità, li descrivevano come persone violente. Gritti aveva picchiato la madre e occupato il suo alloggio.
A lanciare l’allarme sono stati i residenti, sentendo gli spari, poco dopo l’una. Dalle finestre hanno visto un uomo disteso a terra, lungo la calle. Un altro stava scappando via di corsa. Non era il presunto omicida.