Dottor Leoni: bisogna aver fiducia nei vaccini

L'incertezza e confusione nelle notizie non devono mettere in discussione la validità del metodo scientifico Le parole del Dottor Bernardi e Dottor Leoni

Nella quinta puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso insieme ad Enrico Bernardi, primario del pronto soccorso negli ospedali di Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto, e il Dottor Giovanni Leoni, vicepresidente nazionale dell’Ordine dei Medici, della medicina di prossimità ovvero il sistema che deve garantire a ogni cittadino una tempestività di intervento in caso di problematiche di salute.

Il susseguirsi di notizie spesso contradditorie generano confusione. Il metodo scientifico si nutre della fallibilità dei risultati. Le parole del Dottor Bernardi e Dottor Leoni.

Per il Dottor Bernardi non siamo “cavie”

“Si tratta di una patologia virale potenzialmente suscettibile a terapie già utilizzate in altri casi, ma con le quali spesso non si è trovata una efficacia. Ovviamente bisogna procedere secondo i criteri della ricerca scientifica. Vengono fatti prima dei piccoli lavori di validazione di una terapia che deve essere poi sperimentata più ampiamente.

E’ chiaro, però, che non essendo del tutto compresi a fondo i meccanismi con cui si stabilisce la malattia, specialmente per la forma grave, si fa un po’ fatica. Si fanno dei tentativi sulla base di quanto sappiamo, ma non sappiamo tutto.  Si provano farmaci trovati essere efficaci in altre situazioni simili, ma non sempre hanno quella stessa efficacia.

L’universalità del metodo scientifico: parla il Dottor Leoni.

“Qualsiasi sia il tema, il metodo scientifico nasce dalla letteratura. Il metodo scientifico è universale nel senso che se faccio un esperimento e ottengo un risultato a Hong Kong, devo avere lo stesso risultato anche a Roma, ad esempio. Per quanto riguarda la pandemia, molto era scritto in un documento dei medici di Wuhan, pubblicato anche in Italia, verso il mese di marzo 2020, soprattutto riguardante l’uso delle mascherine e le distanze. Poi è stato incrementato molto lentamente e parzialmente qui in Italia.

Sono aumentate le conoscenze si è visto che era principalmente un problema degli immunodepressi, che davano poi un trombo embolismo a livello polmonare, poi tutte le altre declinazioni”.

Il 2020 è stato un anno di studio

“I vaccini che sono partiti con gli studi quasi subito – sono stati messi in piedi centinaia di studi per vaccini di cui noi ora abbiamo i migliori – dai primi di gennaio. Siamo ancora in una fase evolutiva. Capisco che la gente sia confusa, anche perché la comunicazione e l’attenzione spasmodica data dai media a questo argomento, la conosciamo tutti. Abbiamo imparato anche noi come medici molto per strada e i politici hanno fatto anche loro delle inversioni a U impressionanti (Inghilterra e USA su tutti)”.

Fiducia nei vaccini

“Gibilterra, una piccola appendice inglese con 30 mila abitanti. Lì sono vaccinati al 100%. Hanno riaperto i ristoranti, i bar, i teatri. Il coprifuoco c’è solo da mezzanotte alle 5 del mattino. Non si ammala più nessuno e hanno tratto vantaggi anche gli spagnoli che vanno a lavorare a Gibilterra. La risposta per il futuro è colmare il gap per quanto riguarda la vaccinazione”.

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