Elodie sarà protagonista per il regista Pippo Mezzapesa di “Ti mangio il cuore”, dal romanzo-inchiesta che traccia la storia della ferocissima e ancora poco conosciuta Società foggiana, la “quarta mafia”.
Elodie non si ferma
Niente ferma Elodie che, dopo il successo musicale trainato da Amici e l’alto gradimento riscosso come co-conduttrice al Festival di Sanremo, diventa anche attrice. Il suo film d’esordio è “Ti mangio il cuore”, diretto da Pippo Mezzapesa e tratto dall’omonimo romanzo-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini.
Il suo impegno sul set partirà in autunno, quando inizieranno le riprese della pellicola scritta dal regista insieme a Antonella Gaeta e Davide Serino e prodotta da Indigo Film con Rai Cinema.
Perché Pippo Mezzapesa ha scelto Elodie
Un debutto decisamente impegnativo per la cantante romana (ma per anni residente in Puglia), scelta dal cinema d’autore. Mezzapesa è il regista di film come Pinuccio Lovero-Sogno di una morte di mezza estate, Il paese delle spose infelici e Il bene mio, tutti passati ai festival.
“Elodie è forza, istinto, bellezza”, ha spiegato il cineasta pugliese, anche vincitore del David di Donatello al miglior corto per Zinanà, “Quello che cercavo per un personaggio all’incrocio bruciante dei sentimenti. Sono felice che cominci con me questo nuovo percorso”. Questa la dichiarazione della cantante:
Quest’esperienza significa abbattere un altro muro e darmi la possibilità di scoprire un mondo per me ancora inesplorato, crescere, conoscermi meglio e continuare a imparare. Sono emozionata e onorata di prendere parte al nuovo progetto di Pippo Mezzapesa.
La trama di Ti mangio il cuore
In attesa di conoscerei dettagli sul film, sappiamo che il libro Ti mangio il cuore scava nel mondo criminale ancora poco conosciuto della Società foggiana. La cosiddetta “quarta mafia” che sembra aver superato per ferocia mafia, camorra e ’ndrangheta.
Da non confondere con la Sacra corona unita, prevalentemente attiva nel Salento e marginalizzata negli ultimi due decenni. Pare che dagli anni 70 a oggi sia responsabile di 360 omicidi rimasti insoluti.
Carlo Bonini e Giuliano Foschini ne hanno tracciato una storia attraverso i suoi personaggi, concentrandosi su faide decennali e raccontandone i particolari più raccapriccianti, dai colpi in faccia alle vittime ai corpi dati in pasto ai maiali.