Meravigliosi giardini dove passeggiano figure in abiti del Settecento e canali veneziani su cui scivolano leggere delle elegantissime gondole. Questo è il modo di Emma Ciardi, vedutista veneziana che espose alla Biennale d’arte di Venezia per ben 29 anni. Una donna che, oltre ad avere un grande talento, trovò a Venezia il grande palcoscenico che la portò oltre i confini nazionali.
La vita di Emma Ciardi
Emma Ciardi nasce da una famiglia di lunga e consolidata tradizione artistica che appartiene al filone del vedutismo veneziano. Emma è figlia d’arte, suo padre, Guglielmo Ciardi, era, infatti, uno dei protagonisti della Scuola veneziana del vero, della quale faceva parte anche il fratello. Nel 1903 Emma debutta alla Biennale con l’opera Fra ombra e sole, riscuotendo immediatamente un grande successo.
Riusciva a catturare l’attimo perfetto in cui la luce illuminava le sue vedute con immediatezza e realismo. Lavorava en plein air ed immortalava sulla tela le variazioni atmosferiche e i movimenti. I protagonisti dei suoi dipinti erano delle figure evanescenti, sufficientemente abbozzate da intuirne la femminilità. L’eleganza degli abiti, si aggiravano entro parchi favolosi delle Ville Venete dove era solita soggiornare prima di tradurne la loro essenza sulla tela.
I suoi successi
Donna dalla vita piena di successi. Emma, all’esposizione internazionale di Belle Arti di Monaco del 1905 riceve per il suo dipinto, La portantina, la medaglia d’oro. Due anni più tardi è proprio Vittorio Emanuele a comprare un’altra sua opera, La chiesa di San Marco.
Seguono una serie di acquisizioni da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo del Luxembourg di Parigi, della Galleria d’Arte Moderna di Venezia, della Galleria Nazionale di Lima, in Perù, a testimonianza della fama mondiale dell’artista. Nel 1923 la Galleria Howard Young di New York le fece firmare un contratto di esclusiva per la vendita delle sue opere in tutti gli Stati Uniti e la stampa americana ne decretò il suo successo internazionale.
Negli ultimi anni di vita ritrova la vena creativa nella campagna trevigiana che le permette di produrre alcuni studi di paesaggio, considerati fra i suoi lavori migliori. Una donna animata dalla passione per il suo mestiere, creativa ed entusiasta che continua ad omaggiare Venezia, la città dai 1600 anni, in tutto il mondo.