Bilancio positivo per la 53esima edizione del Vinitaly: 125 mila presenze da ben 145 nazioni. In aumento i “foreign buyers”
L’edizione del Vinitaly di quest’anno ha bissato il successo del 2018 e superato le aspettative: 125 mila presenze da ben 145 nazioni. In particolare in aumento del 3% i compratori stranieri rispetto al 2018. Sono intervenuti molti esponenti di governo tra cui Luca Zaia.
Presente anche Giuseppe Pan, assessore regione Veneto per l’agricoltura, molto soddisfatto del risultato. 4600 gli espositori che dimostrano la filiera vitivinicola non solo nazionale ma anche e soprattutto veneta. In Veneto infatti ad ora ci sono quasi cento mila ettari di vigneto a terra, quasi trenta mila tra aziende, cantine e trasformatori e trenta mila addetti. E questi numeri si traducono in un fatturato di un miliardo e seicento milioni di prodotto vendibile. Il 60% della produzione viene esportata, in particolare in Nord America e in Nord Europa ma anche in mercati emergenti come Cina e Giappone, per un valore di oltre due miliardi di euro.
La produzione italiana ha numeri alti non solo in quantità, ma soprattutto in qualità. Secondo Sandro Boscaini, presidente Federvini, la qualità è l’obiettivo più importante. Il prosecco ne è l’esempio perfetto: non è valutato per ciò che realmente è. Non serve produrlo in quantità esagerata, ma deve arrivare almeno vicino allo champagne nei mercati. L’importante è piantare e produrre nei luoghi e nelle modalità appropriate per avere un prodotto finale di qualità.