L’approccio a impatto 0
Il dibattito nasce dal tema della costruzione della Via del Mare. Un’infrastruttura che dovrebbe facilitare l’accesso turistico sulla parte del litorale. Partendo da qui, Federica Senno ha svolto una riflessione accurata con uno sguardo più generico, e ha affermato:
“Credo che stiamo vivendo in un periodo in cui si costruiscono grandi infrastrutture; queste hanno, quindi, un’impatto nell’ambiente. Nel momento in cui si va ad affrontare questo tipo di modifica del territorio, è necessario far sì che queste arterie (Via del Mare, Romea Commerciale, ampliamento dell’aeroporto), diventino delle occasioni per renderle infrastrutture a impazzo 0.”
Compensare per creare equilibrio infrastrutture e agricoltura
Successivamente, specifica: “Significa che, nel momento in cui viene costruita la strada, devono essere fatte delle fasce verdi, delle tamponature, o delle alberature. Questo, in modo da consentire che l’aumento del flusso del traffico, che c’è all’interno di questa arteria, venga compensato dalla riduzione di CO2. Credo sia necessario che queste arterie diventino non delle “cesoie territoriali”, ma un collegamento ambientale. C’è bisogno di spostarsi, ma c’è anche bisogno che tutto il territorio tragga beneficio da questa nuova arteria.”
“Quando viene utilizzato del suolo agricolo, viene tolto del reddito all’agricoltore perchè un suolo libero è l’equivalente di una fabbrica per un industriale. Nel momento in cui si va a togliere una parte del suo reddito, è chiaro che ci deve essere una riflessione e una compensazione per tutti i cittadini e i territori coinvolti dall’infrastruttura.”
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