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Eriberto Eulisse: “L’acqua non è un bene che va dato per scontato”

Eriberto Eulisse parla delle priorità che devono essere date nella gestione delle risorse idriche in relazione al cambiamento climatico.

Eriberto Eulisse conversa con Paolo Dalla Vecchia della relazione tra gestione delle risorse idriche e cambiamento climatico, chiarendo quali debbano essere le priorità nella gestione dell’acqua.

Eriberto Eulisse, priorità nella gestione dell’acqua

Paolo Dalla Vecchia: “Quali priorità dobbiamo considerare per la gestione futura del “bene acqua” alla luce dei cambiamenti climatici in atto, tenendo conto che l’acqua non è una fonte inesauribile?”

Eriberto Eulisse. “Dobbiamo partire da un presupposto importante, cioè l’acqua che ci arriva a casa tutti i giorni. Ci arriva con i rubinetti, i servizi fondamentali cioè quelli del servizio idrico integrato, abbiamo anche un ottimo sistema di approvvigionamento e depurazione. Questo servizio è spesso dato per scontato, cioè il fatto di bere acqua senza problemi di salute come invece accade in molte parti del mondo.

Inoltre ci siamo disinteressati di quello che ci sta intorno, e cioè dell’ambiente, e la disattenzione costa. L’aumento dell’inquinamento significa avere meno risorse a disposizione, l’acqua inquinata va trattata e ci sono dei costi che ricadono sulle nostre società, ma la maggiore attenzione va all’ambiente. Ciò che viene sottolineato nell’agenda 2030 è il fatto di ripristinare maggiormente gli ecosistemi acquatici.

Un paradigma di sviluppo sostenibile

Una delle priorità che prima o poi dovremo affrontare è quello di muoverci da un paradigma di sviluppo che in questa società di consumi non è sempre sostenibile. Pensiamo agli effetti devastanti, ai PFAS, alle isole di plastica. Questi sono inquinamenti che riducono la risorsa, dobbiamo muoverci verso un paradigma di sostenibilità eco sistemica.

L’esempio dei fiumi

Cosa vuol dire? Un esempio possono essere i fiumi. Dobbiamo considerare anche la loro vita e cambiare il nostro atteggiamento verso questa risorsa: in Ecuador, ad esempio, il concetto di ciclo vitale della natura fa parte della costituzione. In altri paesi come la Nuova Zelanda e l’Australia si considerano i fiumi come oggetti giuridici: non sono cose che possiamo utilizzare e inquinare, ma oggetti con una valenza giuridica che fa si che il fiume possa ricorrere al tribunale per essere stato, per esempio, inquinato in maniera eccessiva”.

Paolo Dalla Vecchia: “Il tema della riqualificazione pluviale. Rispetto alle generazioni passate il fiume era vissuto direttamente, mentre oggi lo si conosce poco”.

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