Con il dottore Sandro Pani, direttore del dipartimento delll’Ulss 3 Serenissima, abbiamo parlato dell’eroina e di come quest’ultima, tagliata male, abbia causato 9 morti a Mestre e 13 nel veneto
Dai dati forniti dal laboratorio di Tossicologia Forense dell’Ulss 3 e da notizie ricevute dalle forze dell’ordine, il problema è legato prevalentemente dall’emissione in commercio di un’eroina con un principio molto alto, quindi molto pura.
Chi si trova in cura al Sert viene protetto da un trattamento farmacologico. Quindi quando entra in contatto con l’eroina pura il fisico riesce in qualche modo a difendersi. Per i tossicodipendenti, sapere tramite passaparola, che sul mercato si può trovare una sostanza che provoca maggior piacere rispetto alle altre, può indurre alcuni di questi a cercarla per provarla.
Progressivamente negli anni si sono avvicinati ai servizi persone sempre più giovani con modalità di consumo diverso. Per fare un esempio, un’eroina fumata piuttosto che per via endovenosa. Tutte le sostanze stupefacenti sono pericolose soprattutto se assunte da giovani. In quanto queste agiscono su un sistema nervoso non ancora maturo e quindi più sensibile agli effetti dannosi. Si rischia però che alcune sostanze vengano normalizzate, come la marijuana o la cocaina.
L’eroina dunque agisce sul nostro sistema antidolorifico, distruggendo in qualche modo il nostro sistema e facendoci percepire dei dolori che magari non si hanno. In caso di astinenza questa si fa sentire molto di più, mentre la cocaina no e per questo la si pensa come più innocua. In realtà essa inibisce la sensazione del rischio portando una persona a commettere cose impensabili.
Il rischio degli ultimi anni è sul policonsumo, cioè persone che assumono più sostanze di tipo diverso, creando un cocktail di sostanze i cui effetti sono poco preventivabili e dai difficili quadri clinici.