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Esplosione a Bargi: aggiornamenti e indagini

Le condizioni dei feriti, Sandro Busetto e Stefano Bellabona, sono stazionarie. Enel nega il taglio ai costi e Zaia risponde alle accuse sulla scarsa sicurezza sul lavoro azionate dai sindacati

Sono stazionarie le condizioni di salute di Sandro Busetto, uno dei due tecnici veneti rimasti feriti nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi. Mentre è definito “delicato” il quadro clinico dell’ingegnere Stefano Bellabona, di Noventa padovana. Seguono le dichiarazioni di Zaia circa gli ultimi aggiornamenti relativi alle indagini in corso.

Le condizioni dei feriti, Zaia chiama alla responsabilità e alla chiarezza

Busetto, 59 anni, ha ustioni sul 40% del corpo ed è ricoverato nel Centro Grandi Ustionati di Pisa. La famiglia veneziana ha chiesto riservatezza; il tecnico a Venezia è molto conosciuto come istruttore di sub. Anche Noventa padovana si è stretta attorno ai familiari di Bellabona, in quanto appassionato di bicicletta, e suonatore per i coro della parrocchia; sui social stanno piovendo centinaia di messaggi di solidarietà.

Luca Zaia continua ad aggiornarsi sul loro stato di salute e si augura che i feriti possano spiegare cosa è accaduto, aiutando le indagini in corso. Le sue parole: “È una tragedia immane, è una tragedia che deve essere chiarita fino in fondo. Ci introduce al tema della morte sul lavoro, però, qui sembra che la dinamica sia davvero importante. Forse i feriti, se riusciranno, ci daranno la loro versione dei fatti”.

“Detto questo, si pone un interrogativo su tutto quello che sono le morti sul lavoro. Avvengono per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, avvengono per distrazione, avvengono per tragica fatalità ma noi, comunque, la battaglia dobbiamo farla”.

Indagini incrociate sull’accaduto, Enel nega tagli ai costi

Intanto, la procura di Bologna annuncia una serie di indagini incrociate, presto dovrebbero partire i primi avvisi di garanzia. L’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, esclude che per l’intervento si sia puntato a ridurre i costi. Ha dichiarato che l’azienda prenda sempre società di prestigio, perchè si tratta di attività molto specialistiche.

Ora ci si interroga sulle altre società elettriche presenti anche nel Veneto. Prosegue Zaia: “È logico che ci si interroghi sulle centrali, ora è il momento delle centrali idroelettriche, come accade sempre ed è umano che sia così. Però, è mia memoria e di tutti noi, pensare che notizie di centrali idroelettriche non ne abbiamo mai avute. Questo è un caso, il caso di Suviana, non ne ricordo altri e spero si continui così”.

Il Presidente del Veneto risponde alle accuse del mondo sindacale

Riguardo la sicurezza degli impianti nella Regione, il presidente della Giunta regionale del Veneto ha respinto le accuse del mondo sindacale, secondo cui, nel Veneto, non ci sarebbe sicurezza. Anche se, c’è un alto numero di vittime, 22 nel 2023.

Le sue parole: “I controlli si fanno, dopo di che nulla è sufficiente. Non sono sufficienti i medici, non sono sufficienti i controllori o i giornalisti nelle redazioni. Non sono sufficienti tutti i lavoratori, però, dire che il Veneto è terra di conquista e far west della sicurezza sul lavoro, decisamente no. Lo dico a tutela delle moltissime imprese che investono, non solo in infrastrutture, ma anche in formazione. Ma se c’è chi si comporta male è giusto che sia punito”.

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