Extracomunitari e disagio sociale: parla Guglielmo Gullotta

La psicologia non c'è nel curriculum di una persona che si laurea e diventa avvocato o magistrato: è circolo vizioso e bisogna romperlo

Ancora disagio sociale ed extracomunitari che non riescono ad integrarsi e finiscono in carcere. Oggi vi raccontiamo altre due storie.

Extracomunitari

E’ diventato virale il video che vi stiamo mostrando e che rivela un uomo nudo che nel pomeriggio del primo maggio cercava di bloccare le auto in transito lungo la rotatoria a catena nel comune di Villorba nella marca Trevigiana.

Appare visibilmente alterato, e infatti quando i carabinieri sono accorsi chiamati da chi stava passando in quel momento, hanno constatato che l’uomo era in preda ai fumi dell’alcol e ha cercato di fuggire colpendo con calci e pugni i militari. Si tratta di un cittadino tunisino, cinquantenne, senza fissa dimora, che è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento aggravato.

Disagio sociale

E ancora un altro caso di disagio sociale scoperto a San Donà di Piave. Dove i carabinieri hanno arrestato un cittadino algerino senza fissa dimora e privo di documenti, sul quale pendeva una condanna di 8 mesi di reclusione per falsa attestazione sull’identità e di altri 7 mesi per trasgressione all’espulsione.

Si tratta di persone che avrebbero bisogno di aiuto psicologico ed economico e che stanno scivolando sempre più nell’illegalità. Da anni Guglielmo Gullotta esperto internazionale di psicologia giuridica si batte per introdurre nella formazione di avvocati e magistrati la psicologia. Relatore in questi giorni in un convegno realizzato dal centro Scrivi, il centro studi e ricerche in scienze criminologiche e vittimologia dello Iusvm per celebrare i 10 anni di attività dell’organizzazione.

Guglielmo Gullotta esperto internazionale di psicologia giuridica.

“La psicologia non c’è nel curriculum di una persona che si laurea e che poi diventa avvocato o magistrato. Sono le perone che sono nei luoghi deputati alla formazione, che siccome non sono formati in questa cosa. Si tratta di un circolo vizioso, bisogna rompere questo circolo.

Ci stiamo riuscendo? Non lo so. La mia collana sono 60 volumi e conferenze migliaia, articoli e poi tutte queste presenze dimostrano questo grande interesse. Ma lei crede che ci siano avvocati, magistrati che sono interessati a tutto questo? Non credo”.

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