Il Vice Presidente di Confindustria, Luca Fabbri ci spiega perché l’accordo stipulato il 28 febbraio 2018, ratificato il 9 marzo, è definito “storico”. C’è bisogno di modernità.
Dal 2007 la crisi ha colpito pesantemente il Veneto. Ma dal 2016 Venezia, assieme a Padova e Verona, è tra le province che ha iniziato il suo percorso di crescita. Nel 2017 la provincia di Venezia ha registrato una crescita pari al 1,2% di PIL, rispetto alla media nazionale dello 0,9%.
Confindustria, con CGIL, CISL e UIL, ha siglato, lo scorso 28 febbraio, un accordo sui contenuti e gli indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva. Un’intesa che il Presidente nazionale, Boccia, ha definito “storica”. È un’espressione condivisibile?
Fabbri sostiene che, dopo anni di crisi, si assiste a un periodo storico in cui vi sono segnali di crescita. Chi di dovere, in rappresentanza delle industrie, e dei lavoratori, deve sostenere questo slancio positivo. Bisogna cogliere questa opportunità di sviluppo per il paese e rendere il modello dello scenario in cui operano le aziende più moderno, in linea coi tempi di un mondo sempre più globale.
I cambiamenti sono celeri e la tecnologia incalzante; anch’essa va seguita e valorizzata come opportunità.