Federica Sgaggio: “L’Eredità dei Vivi”. Presentazione di Sara Zanferrari

Oggi Sara Zanferrari ci propone, come lettura per l'estate, "L'Eredità dei Vivi" di Federica Sgoggia: il racconto di una figlia sulla madre ormai morta

Maria Stella Donà ospita Sara Zanferrari, giornalista e critico letterario, a La Voce della Città Metropolitana. Oggi ci consiglierà dei libri per l’estate. “Oggi vi propongo ‘L’Eredità dei Vivi’ di Federica Sgaggio, edito da Marsilio. Perché l’eredità? L’eredità che una madre, Rosa, lascia alla figlia, Federica che racconta di lei da qualche anno dalla morte.

Il libro di Federica Sgaggio

Lo propongo perché è una storia che può sembrare personale, ma in realtà non lo è. È una storia scritta così bene che è universale. Nonostante l’esperienza di chi legge possa essere completamente diversa dai protagonisti.

I personaggi e il periodo di ambientazione

“Oltre a Rosa e Federica, troviamo anche Francesco: il fratello reso disabile da un tragico errore della clinica dove era appena nato. Questo segnerà completamente la vita della famiglia. La storia è universale perché in essa ritroviamo delle esperienze e la maniera in cui vengono vissute che parlano a tutti noi. Sullo sfondo c’è l’Italia del Novecento, i suoi grandi cambiamenti, gli anni ’50, ’60 e ’70 e tutte le battaglie e le leggi di quegli anni”.

Le conseguenze le viviamo tutt’ora infatti

“Poi con le illusioni degli anni ’80 e le disillusioni degli anni ’90 abbiamo uno spaccato del nostro essere italiani. Ci troviamo in Veneto, Federica è veneta mentre la madre veniva dal Sud: vediamo anche un sottile razzismo di noi veneti per i meridionali”.

Erano ancora quegli anni in cui la campagna veneta veniva a contatto col Sud

“Lo consiglio perché Rossa è un personaggio incredibile: è una madre inarrestabile, inarrivabile, spiritosa, ironica e che non si lascia abbattere. Ha uno spirito indomito e ironico, è la penna ironica di Federica”.

È difficile trovare donne ironiche

“È spiritosissima e dentro al libro ci sono delle storie incredibili. Era un po’ monella e in una situazione drammatica riusciva a risollevare lo spirito. Bisogna parlarne di più e se ne è parlato troppo poco. È entrato da poco nel concorsone ‘Robinson’ di Repubblica quindi votatelo!”.

Exit mobile version