In questa prima puntata di “Venezia Città Stato?” abbiamo come ospiti l’Assessore Regionale al Turismo Federico Caner e il professore Jan Van Der Borg dell’università di Ca’ Foscari, docente di economia e turismo”. Tiziano Graziottin chiede all’Assessore Federico Caner quale sia il rapporto tra la Regione e il Ministro Garavaglia.
Federico Caner, Assessore Regionale del Turismo
“Il rapporto è ottimo. Anzi, devo dire che si basa molto su richieste che noi spesso facciamo. Penso ad esempio a tutta la gestione del demanio marittimo. In questo, siamo stati regione guida. Siamo stati tra pochi a dire che è inutile chiedere proroghe all’infinito, ma esiste una sentenza molto chiara per quanto riguarda le concessioni demaniali marittime. Noi avevamo una legge regionale che già disciplinava questo.
Abbiamo chiesto al Ministero di prendere la legge veneta, e farne una legge nazionale. E così far si che la gente possa andare a gara con determinate certezze, e quindi tutelare i piccoli concessionari sul territorio, però fare anche le gare.
A me interessa avere spiagge che diano servizi ai turisti. E quindi quando devo dare una concessione, non mi interessa alzare il canone della concessione. Ma mi interessa che chi partecipa alla gara, investa milioni di euro, ad esempio, per rifare i bagni. Su questo, il Ministro ci ha ascoltato, nonostante una parte dell’Italia fosse legata ancora alle vecchie logiche legate ad interessi consolidati”.
Federico Caner sul ruolo del Ministero del Turismo
Graziottin poi pone un’altra domanda. Chiede, quindi, all’Assessore Federico Caner se all’interno del governo il Ministero del Turismo sia considerato strategico o meno.
L’Assessore Federico Caner risponde: “questa è un bella domanda. Perchè una delle prime cose che ha detto il Premier Draghi è stata proprio l’importanza del turismo per la ripartenza del Paese. Francamente, però, dopo quelle parole non ho visto atti governativi. Questo non è colpa del Ministro. Ma questo è successo perchè lo vedo in difficoltà anche lui nell’avere delle risorse per poter dare al Paese. Sono comprese quelle infrastrutturali.
Prima quando parlavamo dell’adeguamento delle strutture ricettive, serve ad accompagnare questo sistema. Pensare ad un Paese come l’Italia, non abbia una compagnia aerea decente, che gestisce e attira i flussi turistici. Lo stesso discorso per gli alberghi. A livello italiano, noi viviamo ancora sulle piccole-medie famiglie che gestiscono gli hotel. Non abbiamo imprese internazionali. Siamo alla mercé del mondo, da questo punto di vista. Siamo in mano agli stranieri per la gestione del turismo del Paese, che dovrebbe essere leader a livello mondiale, anche dal punto di vista imprenditoriale.
Al di là dei finanziamenti, un governo che dice che il turismo è il petrolio del nostro Paese, dovrebbe partire da queste cose qua. Cioè, dovrebbe porre delle condizioni per costruire un sistema che sia in mano a noi per la gestione turistica. Questo lo si fa in tanti modi”.