Nella nona puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso della cultura e dell’economia, di come esse siano legate insieme a Massimiliano Zane, Progettista culturale e Consulente per il Ministero della Cultura, Federico Sboarina, sindaco e presidente della Fondazione Arena di Verona, Alberto Bozzo, Direttore Sviluppo Mercati e Vendite di Vela spa ed organizzatore del Salone Nautico di Venezia 2021, Henar Gill, Direttrice Generale dell’Ozen Collection Maldives.
Lei ritiene che possiamo uscire dal campanilismo, aggregandosi in più realtà?
“Secondo me, noi abbiamo i prodotti e dobbiamo essere in grado di comunicare nel miglior modo possibile. La realtà di Verona, ad esempio, potrebbe essere affiancata a quella del lago di Garda. Insieme si potrebbe promuovere un unico territorio. Ma è difficile: ciascuno è legato ai propri spazi.
Il marketing territoriale dev’essere allargato anche all’intero paese, non solo fra città o all’interno di regioni. Noi stiamo lavorando proprio in favore del suo ampliamento. Dobbiamo soltanto metterci in rete e promuoverci. Un altro esempio: il mercatino di Natale. Quando l’abbiamo promosso, insieme a quelli di altri borghi, paesi e città, il numero di persone è decuplicato ovunque. In modo miope si pensava tutti sarebbero andati nel mercatino della città più grande, ma invece si è realizzato l’effetto opposto”.
“Io spero che la pandemia ci abbia insegnato che possono esserci momenti buoni e meno buoni, ma che la forza stia nel restare insieme in entrambi. Spero che ci abbia insegnato anche a promuovere le proprie realtà non isolati, ma collettivamente. Il territorio così può generare numeri molto più grandi”.
“Servono comunque le infrastrutture. Il turista deve sapere che con i mezzi, ad esempio, possa sposarsi velocemente. Così è più facile essere attrattivi e spingere a visitare non una singola città, non una singola regione, ma l’intero paese”.
“Due dei viaggi più belli li ho fatti visitando i borghi italiani. Ma per raggiungere alcuni di quelli, al di là della conformazione morfologica del territorio, ci sono state, talvolta, diverse complicazioni. Dobbiamo metterci nei panni di un turista e cercare di stimolare le infrastrutture”.
Le infrastrutture della città di Verona sono state potenziate?
“Sì, in questi anni abbiamo cercato di alimentare le visite anche nei luoghi più segreti o poco conosciuti. Noi, ad esempio, con un percorso in collaborazione della Diocesi di Verona Minor Hierusalem, abbiamo collegato tutte le chiese storiche che ci sono al di là dell’Adige, dove di solito il turista non va. Gli stessi mercatini di Natale sono stati dislocati in varie parti della città proprio per ampliare la realtà anche della nostra stessa Verona” conclude Federico Sboarina.