Festival di storia della salute all’Ospedale di Venezia

Venezia è al culmine dell'alta stagione e l'Ulss 3 Serenissima si apre ai turisti mostrando la Scuola Grande San Marco, un gioiello architettonico rinascimentale e il patrimonio di antichi manoscritti medici custoditi nell'ospedale San Giovanni e Paolo

L’Ospedale Civile di Venezia organizza e lancia il primo “Festival di storia della salute”, una nuova proposta a Venezia e al mondo della sanità. Un’intera settimana di appuntamenti ed eventi – all’Ospedale di Venezia e non solo – per rimettere al centro uno dei lasciti più importanti della nostra civiltà, e cioè la cura della persona malata.

Festival della storia della salute: le parole di Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima

“Prima ancora della pandemia che ci ha colpiti – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato – l’Ospedale Civile di Venezia è diventato uno dei luoghi in cui, con più profondità e più intensità, si è fatta cultura della salute, cultura della cura, cultura della sanità. Non poteva che nascere qui l’idea di un vero e proprio ‘festival di storia della salute’. Oggi presentiamo questa intera settimana di incontro, mostre, dibattiti, conferenza, concerti e visite guidate, tutte legate dal filo rosso della sanità di ieri, di oggi e di domani”.

Il programma del Festival della storia della salute

Il Festival si apre con il concerto della “Big Vocal Orchestra”, nella serata di venerdì 30 settembre, che riempirà la basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Si chiuderà domenica 9 ottobre, con l’Ospedale di Venezia aperto ai visitatori, e un concerto conclusivo nella chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, la chiesa dell’Ospedale.

Ma il Festival della Salute offre anche un ricchissimo elenco di altre iniziative. Dalla mostra di disegni anatomici degli studenti dell’Accademia di Belle Arti alla visita guidata all’Isola del Lazzaretto Nuovo. Dalla mostra “La civiltà del Bene”alle conferenze e agli appuntamenti dedicati alle antiche “spezierie”, alle antiche farmacie, di Venezia.

Dal workshop dedicato alla museologia medica, ai percorsi di incontri e conferenze sulla gestione dell’epidemia di febbre spagnola a Venezia. Si parlerà inoltre della rivisitazione dell’ambizioso progetto dell’architetto Le Corbusier per il nuovo Ospedale della città, mai realizzato.

Una storia fatta da due anime: l’attuale e la storica

Presentando nella Sala Capitolare la varia e articolata struttura del Festival (il programma completo è a disposizione nel sito www.scuolagrandesanmarco.it) il Direttore Contato ha sottolineato come l’impegno della Direzione dell’Azienda sanitaria sia quello di far convivere le due anime dell’Ospedale Civile di Venezia, quella storica e quella attualissima.

“Qui al Santi Giovanni e Paolo abbiamo inaugurato recentemente il nuovo Padiglione Gaggia. Insieme alla Regione Veneto abbiamo un programma lavori di ammodernamento ingentissimi, che hanno già investimenti per 61 milioni di euro. Qui nasce la Casa della Salute per la città di Venezia, e qui la telemedicina è attiva come in pochissimi altri ospedali in Italia.

E però allo stesso tempo intendiamo tenere vivissimo il legame che ci lega alla medicina dei secoli della Serenissima: già allora infatti in questa città la cura e l’assistenza della persona malata erano all’avanguardia in Europa; e poi in ogni secolo la storia della medicina a Venezia ci offre vicende esemplari, esempi fulgidi di professionisti e di medici, capitoli del progresso della sanità che non dobbiamo dimenticare, e che anzi devono essere di stimolo per la sanità, per i medici, per gli Ospedali di oggi e di domani”.

Le parole di Mario Po’, direttore del Polo museale del Civile

Il Festival si sviluppa a Venezia nel corso di tutta la settimana entrante; nella settimana successiva il testimone passa Napoli, altra città dalla cultura secolare: “Da una capitale all’altra – ha sottolineato Mario Po’, direttore del Polo museale del Civile – e da un mare all’altro, due città che hanno fatto della cura e della sanità un cavallo di battaglia, rilanciano nel nostro Paese la ricerca e l’approfondimento di una delle più importanti eredità che la comunità degli uomini si tramanda da sempre, e cioè la cura della persona attraverso le idee, lo spirito religioso, l’arte, le invenzioni, l’umanità dell’uomo verso l’uomo”

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