“Il ballo è servito”, in onda su Radio Venezia (dal lunedì al venerdì, fra le 12.00 e le 14.00) con Sante lo chef della musica, vi propone le Fettuccine Alfredo che, praticamente sconosciute nel nostro Paese (o almeno al di fuori di Roma), sono uno dei piatti di pasta più diffusi negli Stati Uniti e hanno rappresentato un vero simbolo della cucina italiana per diverse generazioni di americani. Ancora oggi si possono trovare nei ristoranti oltreoceano – sempre meno – e tra gli scaffali dei supermercati, come sugo pronto oppure in confezione con la pasta precotta.
Una ricetta italiana che ha sfondato negli Stati Uniti
Le Fettuccine Alfredo sono nate a Roma per opera di Alfredo Di Lelio, nel 1908 nella trattoria di sua madre Angelina in Piazza Rosa, in cui oggi sorge la Galleria Alberto Sordi. La fortuna del piatto arrivò alcuni anni più tardi grazie all’incontro con i divi di Hollywood Douglas Fairbanks e Mary Pickford, che gustarono la specialità nel locale di Via della Scrofa che lo chef aveva aperto nel 1914.
La pasta fatta in quel modo inebriò a tal punto i due attori che ne portarono il ricordo in patria, dove la loro fama bastò da sola ad assicurare un successo clamoroso negli States a questa semplicissima ricetta della tradizione italiana (QUI per saperne di più). Le mitiche Fettuccine Alfredo le prepariamo in 5 minuti, più altri 15 minuti per la cottura, per 4 persone ci servono:
- 320 gr di fettuccine all’uovo
- 60 gr di burro
- 2,5 dl di panna fresca
- 40 gr di parmigiano grattugiato
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato finemente
Fettuccine Alfredo: la pasta italo-americana si fa così
Procedimento: lessate le fettuccine al dente in abbondante acqua salata. Intanto, fate fondere il burro in una padella , unite la panna e il parmigiano e fate cuocere per 4 minuti, poi aggiungete pure il prezzemolo. Scolate la pasta, versatela nella padella con il sugo, mescolate e servite caldo.
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna (oggi Galleria Sordi), Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo”(in via della scrofa) che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse “Alfré adesso famme vede che sai fa”. Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico “show” che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d’oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò “meno male che non hai fatto l’attore perché posto per tutti e due nun c’era” e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
Il brand “Il Vero Alfredo – Alfredo di Roma” è presente in Messico con due ristoranti a Città del Messico ed a Cozumel sulla base di rapporti di franchising con il Group Hotel Presidente Intercontinental Mexico.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio