Il suo anniversario è stato il più sfortunato, ma ora Beethoven si prende una bella rivincita. Se è vero che i 250 anni della morte nel 2020, sono coincisi con l’acme dell’emergenza sanitaria, adesso assistiamo ad un’onda lunga di recuperi, come il Fidelio, slittato da novembre 2020 a novembre 2021, in apertura di stagione del Teatro La Fenice.
L’unica opera lirica composta da Ludwig van Beethoven, viene presentata a Venezia dal 20 al 30 novembre, con la regia di Joan Anton Rechi che introduce nuovi elementi di lettura, collegati anche alla mitologia greca.
Le dichiarazioni del regista di Fidelio
Queste le dichiarazioni di Joan Anton Rechi, regista dell’opera. “Ho pensato di non farla in una prigione tradizionale, ma di fare una prigione più simbolica, che pensò funzionerà bene con l’opera. Questa prigione è questa grande testa in costruzione. È come la costruzione di un monumento, di un mausoleo gigantesco che è una situazione che ancora oggi possiamo vedere in qualche paese o che è una situazione che possiamo capire molto bene. In questa testa gigantesca ci sono i prigionieri. In questa situazione arriva Fidelio, per riscattare il suo sposso Florestan che è chiuso dentro questa testa. È un punto collegato molto con la mitologia perché c’è questa donna che fa come Orfeo e deve andare nell’inframondo per riscattare il suo Florestan. Questa statua, questa testa, che serve da prigione, ha questo senso mitologico”.
Il cast
Nei ruoli principali troviamo il tenore Ian Koziara, il basso Tilmann Rönnebeck e il soprano Tamara Wilson. La direzione musicale dello spettacolo è affidata al maestro Myung-Whun Chung, alla guida dell’orchestra e coro del Teatro La Fenice.
Le dichiarazioni del direttore d’orchestra
Queste le dichiarazioni di Myung-Whun Chung, direttore d’orchestra. “Una grande sfida per ogni musicista. Quando un genio come Beethoven, ha messo 10 anni della sua vita nel lavoro, noi piccoli abbiamo una montagna davanti a noi. È un’enorme ricchezza, un regalo”.
La trama dell’opera Fidelio
Fidelio, l’opera che più di ogni altra rappresenta la libertà, ebbe una stesura molto laboriosa e piena di ripensamenti. La prima, nel 1805 a Vienna, fu un fiasco.
Il soggetto, tratto dal dramma di Jean-Nicolas Bouilly Léonore ou l’amour conjugal, offre molti punti di riflessione sulla dialettica tra bene e male, giustizia e tirannia, con conseguente trionfo finale della ragione e dell’amore. La vicenda si svolge a Siviglia, dove sotto le mentite spoglie di Fidelio, giunge Leonore per liberare il marito Florestan, fatto prigioniero dal suo nemico don Pizarro. Con l’aiuto del carceriere Rocco, Leonore riuscirà nella difficile impresa.
Per Fidelio, la sala del Teatro La Fenice sarà piena con pubblico al 100% della capienza. L’evento avrà anche una notevole risonanza mediatica. La prima di sabato 20 novembre, sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3, nonché in diretta streaming audio-video su Repubblica.it, lastampa.it e huffingtonpost.it. Il live streaming sarà poi disponibile sul sito del Teatro la Fenice. Ancora una vota un bel dono musicale per tutti i melomani che non hanno trovato posto nei palchi o in platea.