Filippo Ercolano: “adattamento” è un termine pericoloso

Abbiamo intervistato Filippo Ercolano, che con il fratello Tommaso gestisce il bar Le Colonne d'Ercole di Mestre.

Nella terza puntata di “Stanno facendo un 48”, trasmissione condotta da Patrizio Baroni, parliamo di come la pandemia abbia colpito l’economia e le imprese locali. Interviene Filippo Ercolano, gestore del bar Le Colonne d’Ercole di Mestre assieme al fratello Tommaso.

Le parole di Filippo Ercolano

“Il termine adattamento rappresenta due facce” spiega Filippo Ercolano. “Da un lato bisogna attuarlo in modo rapido e sicuro, predisporre misure nei locali è necessario per la sicurezza del cliente. Dal punto di vista lavorativo l’adattamento necessita dei costi, per reperire le documentazioni, i protocolli covid, le igienizzazioni.

Ogni imprenditore deve adattare il proprio luogo di lavoro alle condizioni che ci sono, per permettere al personale e alla clientela di lavorare e poter usufruire dei luoghi in totale sicurezza. Non è un adattamento impegnativo, va fatto con celerità per permettere che le cose finiscano al più presto possibile”.

L’adattamento è pericoloso

“Da un altro punto di vista, quello di cittadino, è pericoloso. Significherebbe convivere a lungo con una situazione come questa, soprattutto in un momento in cui le restrizioni sono più severe e rigorose. Quindi adattarmi come cittadino, anche psicologicamente, mi darebbe un’idea di una lunga permanenza in questa situazione” ha concluso Filippo Ercolano.

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