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Accuse di frode per la cooperativa Ecofficina di Conetta

La Prefettura ha avviato nei confronti della cooperativa Ecofficina la procedura di contestazione delle irregolarità complessivamente accertate con l’applicazione di penali contrattuali per un totale di 318 mila euro

Il sindaco di Cona coglie al balzo la notizia dell’inchiesta per frode  riguardante la cooperativa che gestisce il centro di accoglienza di Cona per chiederne la chiusura. A 24 ore dall’assemblea pubblica sul possibile arrivo dei prefabbricati nell’ex base Nato e a pochi giorni dal vertice romano con altri enti pubblici, Alberto Panfilio  gongola. Mi verrebbe, ha dichiarato, di andare a bermi dieci birre.

L’inchiesta della guardia di finanza da ragione a dieci anni di battaglie che ha condotto da solo quando anche l’ultimo verbale della commissione d’inchiesta dichiarava che lì andava tutto bene.

La procura di Venezia ha coordinato un’indagine della guardia di finanza iniziata l’indomani la morte  per cause naturali  di Sandrine Bakayoko, la venticinquenne ivoriana ospite a Cona e stroncata da una polmonite bilaterale massiva.

Sono sei gli indaganti per la gestione di Conetta: i responsabili della cooperativa Ecofficina Edeco e due funzionari della prefettura di cui non è stato reso noto il nome che sono stati accusati di aver segnalato l’arrivo dei controlli a sorpresa.

I finanzieri, una novantina, sono stati affiancati nelle indagini da personale dell’ulss di Venezia e dai carabinieri del Nas. Il bando per la gestione del centro valeva quasi 19 milioni e trecento mila euro.

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