Era probabilmente l’edizione più difficile da organizzare nella storia della Fiera dell’Alto Adriatico 2022. Per lo stop dovuto alla pandemia, poi il rinvio per la nuova ondata dei casi, l’innalzamento dei costi a causa del conflitto bellico in Ucraina e le incertezze derivanti proprio da quello scenario.
Fiera dell’Alto Adriatico 2022
La più difficile, ma anche la più fortemente voluta. Per ripartire, per dare un segno di speranza e per dimostrare, come ha più volte sottolineato il presidente di Expo Caorle, Raffaele Furlanis, che questa è e dovrà sempre essere la Fiera “per” il turismo e non “del” turismo, in un gioco d’insieme che compatta il privato (con Expo Caorle e Associazione Jesolana Albergatori) con la parte pubblica (con i comuni di Caorle e Jesolo e il patrocinio della regione del Veneto). LEGGI ANCHE: Lady Chef Veneto e lo stellato Vio lanciano un appello ai giovani
Raffaele Furlanis
“Gli imprenditori hanno saputo guardare avanti e noi, come Fiera, con loro, le aziende presenti hanno testimoniato la volontà di andare avanti, con un turismo che vuole ripartire. A gennaio abbiamo dovuto prendere una decisione importante, dopo il nuovo aumento dei casi di contagi. Slittare la data, in un periodo abitualmente poco consono per una fiera di settore, oppure rinviare al prossimo anno.
Volevamo dare un segnale forte e, grazie al supporto di tutti i partner, a cominciare da Aja, abbiamo deciso che la Fiera dell’Alto Adriatico andava fatta. E il risultato ottenuto ci ha dato ragione: da una parte per la soddisfazione dell’imprenditoria turistica che si aspettava un segnale; dall’altra perché comunque, nonostante un numero inferiore di visitatori, le aziende presenti in Fiera, hanno avuto buoni contatti” afferma Furlanis, presidente di Expo Caorle.
Furlanis ha, quindi, evidenziato l’importanza dei convegni e dei tanti show cooking, che questi hanno avuto sempre dell’ottima partecipazione.
Alberto Maschio, presidente Aja
“Era importante esserci perché andava dato un segnale ai colleghi di vicinanza e di volontà di riprendere, nonostante tutte le difficoltà. E perché la presenza aiuta il confronto, ad ogni livello. Le difficoltà ci sono state, certo, magari i numeri (come si prevedeva) non sono stati quelli del pre Covid19, in termini di affluenza. Possiamo certamente dire che, proprio affrontando questa situazione così particolare, quest’anno abbiamo gettato le basi per un rilancio della Fiera dell’Alto Adriatico.
Deve sempre più rappresentare un momento di approfondimento delle tematiche del nostro comparto, oltre che una vetrina per i nostri imprenditori e le nostre eccellenze, con una visione più moderna e dinamica” commenta Maschio, presidente Aja.
Expo Caorle e Aja, assieme ai rispettivi comuni, Caorle e Jesolo, stanno già iniziando a lavorare all’edizione numero 52. Primo step: fissare la data dell’evento e ritrovarsi attorno ad un tavolo per gettare le basi del rilancio della Fiera dell’Alto Adriatico.